La storia di Gedeone – parte 23

La tentazione della vanità: (Giudici 8,22-23)

“Allora gli uomini d’Israele dissero a Gedeone: «Regna su di noi tu, tuo figlio e il figlio di tuo figlio, perché ci hai liberati dalla mano di Madian.” Gedeone aveva già la reputazione di un eroe invincibile e, dopo la vittoriosa battaglia, questa fama aumenta ancora di più. Il problema è che, invece di riconoscere che Dio è stato colui che ha effettuato la liberazione attraverso Gedeone, attribuiscono la gloria a lui, che risponde: «Io non regnerò su di voi, e neppure mio figlio regnerà su di voi, l’Eterno regnerà su di voi!»

Ma Gedeone trascura di dire che la liberazione è stata data da Dio e non da lui. Quindi, sebbene le parole della sua risposta implichino che è umile e che riconosce Dio come signore, in realtà sta accettando per sé la gloria della vittoria. È tentato dall’idea di essere re e, in fondo, inizia a coltivare questa idea dentro di sé. L’ostacolo che si verificherà in seguito è solo una conseguenza di questa sequenza di errori che abbiamo visto finora.

Da quando ha smesso di essere pauroso ed è diventato coraggioso a causa dello Spirito di Dio e dello scambio di spirito, Gedeone è tentato dal diavolo con la vanità. L’antidoto alla vanità è mantenere consapevolmente e costantemente il timore di Dio. Sapendo che è Lui che ti ha portato dove sei oggi, ed è il merito di tutto ciò che fai. Non credere mai a quello che dicono di te, né le cose buone né le cose cattive. La tua opinione di te stesso deve essere quella di Dio: “poiché io sono con te, colpirai i Madianiti”… cioè vinci solo perché Dio è con te. E’ Sua la gloria. Sempre.

Continua domani…

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