La storia di Gedeone – parte 19

Gli uomini di Efraim: (Giudici 7:24,24; 8:1-3)

Gli uomini di Efraim erano uomini di guerra e piantagrane, amavano combattere. Gedeone li convoca nel bel mezzo della battaglia ed essi inseguono i due principi dei Madianiti, li uccidono e portano le loro teste a Gedeone.

Se questi trogloditi fossero nell’esercito fin dall’inizio, tutti direbbero che hanno vinto grazie a loro, perché il coraggio era motivo di orgoglio per loro (sebbene non si fossero degnati di combattere i madianiti per 7 anni)…

Il che ti fa chiedere, perché Dio non ha scelto questi uomini potenti per liberare Israele? Proprio perché, se fossero stati scelti, si sarebbero presi la gloria. Il coraggio di Gedeone era diverso: era il coraggio di obbedire. Il coraggio di essere l’unico a pensarla diversamente (non temeva baal, non si nascondeva nelle caverne).

Gli uomini di Efraim, che non ebbero il coraggio di andare avanti a combattere i Madianiti, si compiaceranno di Gedeone e lo contenderanno vigorosamente, per non essere stati chiamati all’inizio della battaglia.

Gedeone, allora, si umilia davanti a loro, dicendo che la sua famiglia è nulla davanti a Efraim, tanto che Dio ha consegnato nelle loro mani i principi di Madian. Poi si calmano, perché si sentono apprezzati e importanti, dato che hanno il merito di aver ucciso i capi dei nemici.

Che tristezza… volersi gloria e onore davanti agli uomini, e non considerare Dio. Sono quelli che hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quella piccola ricompensa di sentirsi importanti di fronte agli altri. È la natura umana, inquietante.

Continua domani…

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