quando è che sperare è giusto? (IV)
10. Non essere negativo: Questa premessa è essenziale quando si aspetta per un determinato obiettivo, giacché essere negativi ha lo stesso effetto sulla fede come l’acqua sul fuoco. Ogni volta che siamo negativi, è come se tornassimo indietro e dovessimo ricominciare tutto da capo. Infatti, quando aspettiamo nel modo giusto è come costruire un edificio, ovvero: un budget del lavoro, gettare le fondamenta, cementare le fondamenta, alzare muri, stanze, soffitti, fino a che non si ottiene così il lavoro finale. Quando siamo negativi non riusciamo a costruire parti importanti che nel medio o lungo termine faranno si, che il nostro edificio crollerà, senza possibilità di recupero. Cioè, essere negativi è una perdita totale di tempo di attesa!
9. Non scoraggiarmi: Mantenere la costanza nel raggiungimento di un obiettivo certo è una delle cose più difficili per l’uomo, specialmente se questo significa aspettare molto tempo. Chiediamo ciò che vogliamo, ma raramente siamo disposti a pagare il prezzo. E poiché viviamo in una “società del immediato”, ciò che accade è che la stragrande maggioranza comincia qualcosa sempre con grande entusiasmo, che nel breve o medio termine dà luogo a un certo languore mescolato con una rivolta negativa. Mantenere lo spirito, cioè lo stato del suo spirito alto, è un compito quotidiano, perché essa determina la realizzazione del tuo sogno. Ricordati che la Promessa di Dio sempre è stata lì, ma se ne appropria solo chi impara ad aspettare senza scoraggiarsi.
8. Non dubitare: Immagina un viaggio di un individuo, come una strada, un cammino che lo porterà verso una destinazione particolare. Mentre fa questo tragitto, questo percorso che sta tracciando, in realtà, corrisponde al “aspettare” che egli deve fare per ottenere la realizzazione del suo obiettivo, che corrisponde a raggiungere alla destinazione. Ora, immaginate la tua persona a mettere mine lungo la stessa strada … così è il dubbio, il più grande atto di auto-sabotaggio che esiste e fa sembrare l’aspettare sciocca. Quindi, se vuoi che le tue speranze siano quelle giuste, allontana il dubbio dal tuo cuore!
7. Non incolpare gli altri: Non voleva chiamare la partecipazione di terzi quando si tratta di una realizzazione personale. La conquista dei sogni è sempre un film con un unico protagonista: tu! E questo avviene solo quando vi è un impegno reale. Questa volta: sei fedele, coraggioso, rivoltato, temente, obbediente, e così via, sempre in prima persona. E quando arriva il momento di assumersi la responsabilità, sia per il fracasso come per il successo, non si riferisce mai ai terzi! In realtà, questa è la grande prova del tuo coraggio, perché non c’è coraggio più grande che assumersi i propri errori o colpe.
6. Non mormorare: Contrariamente alla credenza popolare, il mormorio, nella maggior parte dei casi, è impercettibile. Questo è il mormorio che sale e si diffonde nei nostri cuori e che risulta essere il più dannoso in quanto mette a repentaglio l’interno di noi, a causa della sua alta corrosività. Quando finalmente lui, il mormorio, esce dalla nostra bocca è perché il nostro cuore è pieno di veleno. Quindi, prenditi cura del tuo cuore, perché la morte dei sogni comincia dall’interno.
5. Obbediente: Essere obbedienti non significa essere passivi o amorfo, al contrario, l’obbedienza implica un atteggiamento, un impegno di seguire un piano preciso ed conforme alla ordine prestabilito, in questo caso, Dio. Infatti, l’obbedienza è un atto che è strettamente legato alle capacità già evidenziata, quali la lealtà, il coraggio, la paura e persino la rabbia, giacché per obbedire a Dio, dobbiamo avere la capacità di ribellarci contro l’errore e la volontà del nostro ego.
4. Temente: È il fatto di presentare questa qualità quando ci aspettiamo qualcosa che non ci permetterà di ribellarci o insorgere in modo irrispettoso contro la Persona di Dio che, nel caso, è in attesa del completamento di ciò che più desideriamo. Nel dare timore, dimostriamo che sappiamo chi siamo, chi è Dio e che cosa significa quello che ci aspettiamo: la nostra realizzazione e la Sua glorificazione.
3. Rivoltato: Sembra quasi l’antitesi della qualità di chi sa aspettare, ma quando si parla di “rivoltato”, ci riferiamo all’aspetto positivo della parola. Sì, perché la rivolta positiva non lascia dissolvere o morire l’obiettivo che aspettiamo, al contrario, lo mantiene acceso e vivace, sapendo che lo stesso si realizzerà in qualsiasi momento.
2. Coraggioso: Quando ti aspetti qualcosa, il coraggio agisce contemporaneamente come uno “scudo” e un catalizzatore, perché non ci permette di vacillare, ci da un impulso, dal momento che è l’opposto di scoraggiamento. E sì, più di una qualità, il coraggio è uno stato, che può essere effettuata in qualsiasi momento, a condizione che l’individuo intende farlo.
1. Fedele: Esiste qualcosa di “confortante” nella fedeltà, specialmente in ciò che manteniamo e riveliamo a Dio. Essere fedeli non è una proposta a breve termine, valutata e confermata solo nel lungo periodo. In realtà, è una garanzia, che ci assicura che tutto andrà bene, come gli obiettivi desiderati sono pienamente raggiunti. Quando c’è fedeltà non c’è alcun margine per gli errori, difetti o guasti.
Per il tuo servo in Cristo
Vescovo Julio Cesar
Bispojulio.com