La Carovana della Cura dei Vizi arriva a Milano

Dopo aver percorso innumerevoli paesi e dimostrato che dietro alla dipendenza fisica, sia questa nella prostituzione, giochi, fumo, consumo di bevande alcoliche e altre sostanze tossiche; esiste una forza spirituale negativa. Finalmente è giunto la volta dell’Italia per imparare a combattere questo problema in modo efficace.

Il paese è tra quelli che possiede il maggior numero di fumatori nel mondo, che iniziano la pratica quando sono ancora molto giovani e difficilmente riescono a smettere in età adulta. Circa il 44% dei fumatori con un età fino ai 30 anni, hanno iniziato tra i 14 e i 17 anni, molti dicono di avere già tentato di smettere, ma hanno ricominciato poco tempo dopo.

Secondo le ultime ricerche ISTAT (Istituto Nazionale di statistica del governo italiano), tra dicembre del 2004 e marzo 2005 il numero dei fumatori in Italia era del 11,221 milioni, equivalente al 22,3% della popolazione e il numero è cresciuto in modo progressivo e assurdo.

Il 10 gennaio del 2005, è stata creata la “legge Sirchia” (nome del ministro della salute che ha presentato la proposta), proibendo il fumo nei luoghi pubblici chiusi, la misura è diventata un punto di riferimento per gli altri paesi dell’Europa, come l’Inghilterra, Francia e Germania. Prima dell’Italia, soltanto l’Irlanda e Malta avevano regolamentato il consumo della sigaretta nei locali pubblici. La legge ha alleviato la situazione che era sempre più critica.

Come risolvere il problema dei dipendenti che hanno già provato di tutto per smettere di fumare o abbandonare gli altri vizi e ancora non ci sono riusciti?

Questa è stata la risposta che più di mille persone sono venute a cercare domenica 22 Novembre alle h 15.00 all’Hotel Michelangelo, sito in Milano.

Lo specialista dell’argomento ha ricordato alcune caratteristiche che i viziati hanno in comune tra loro: difficilmente riconoscono che sono viziati, pensano di non aver bisogno di aiuto e, sono capaci di tutto per saziare la loro dipendenza. Lui ha raccontato che ha conosciuto le droghe all’età di 14 anni, che passò a farne uso tutti i giorni e pensava che sarebbe riuscito a smettere quando voleva, ma era soltanto una sua attitudine radicale e continua che fu in grado di trasformarlo in un nuovo uomo.

“Soltanto quando mi sono lanciato in Dio di testa, che sono riuscito ad uscire dalla malavita. Nel mio caso, questo “lanciarsi”, consisteva nell’andare in chiesa praticamente tutti i giorni, obbedire a ciò che l’uomo di Dio diceva sull’altare e leggere la Bibbia”.

Durante l’incontro molte persone hanno deciso di abbandonare la dipendenza che avevano da molti anni e mettere la vita al cento per cento nelle mani di Dio, facendo il compromesso di cercare e frequentare la Comunità Cristiana dello Spirito Santo più vicina. Inoltre, quasi tutti hanno voluto acquistare il libro “L’Ultima Pietra” da poter regalare e così, aiutare famigliari e amici coinvolti con qualunque tipo di vizio.

Ha collaborato: Bianca V. Andrade