“Il mio ritorno alla vita” ha riunito 60 mila persone in Madagascar

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Lo scorso 7 maggio, circa 60 mila persone erano presenti al grande concentramento di fede “Il mio ritorno alla vita”, nel Colosseo Madagascar, in Antananarivo, capitale del Madagascar (paese sito su di un isola, in Africa).

Un’ora e mezza prima dell’inizio dell’evento, praticamente tutti i posti a sedere erano occupati. Molti hanno partecipato dall’esterno del Colosseo.

Subito all’inizio, durante l’apertura, vi è stata la presentazione di un gruppo teatrale della Forza Giovane Universale (FGU) del luogo. In seguito, anche il gruppo “Lês Adelines” si è presentato.

La riunione che ha avuto come obiettivo principale, fare in modo che le persone uscissero dalla denominazione religiosa e iniziassero a portare la fede vive in Gesù, è stata amministrata dal pastore Miguel Mafumisse, responsabile dell’Universale nel paese, che ha trasmesso un messaggio di fede basato nel passaggio biblico:

“In verità vi dico che tutte le cose che voi avrete legate sulla terra saranno legate nel cielo; e tutte le cose che avrete sciolte sulla terra saranno sciolte nel cielo. Ancora Io vi dico che, se due di voi si accordano sulla terra per domandare qualunque cosa, questa sarà loro concessa dal Padre Mio che è nei cieli. Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel Mio nome, Io sono in mezzo a loro.”

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Basato sul versetto qui sopra, il pastore ha mostrato ai presenti che ognuno ha il potere di sciogliere dalle loro vite ciò che non vogliono. “La persone stabili nella fede, sciolgono la sofferenza e collegano le benedizioni.”

Nell’ultima parte della riunione, il pastore Miguel si è appoggiato nel libro biblico dei Romani, in 14.1, per parlare sugli ammalati nella fede: “Or accogliete chi è debole nella fede, ma non per giudicare le sue opinioni.”

Il pastore ha evidenziato che migliaia di persone si sono ravvedute dei loro peccati, per questo, che a partire da quel concentramento, molti avrebbero iniziato una nuova vita e sarebbero guariti dalle loro infermità spirituali.

Nell’occasione, tutte le persone presenti sono state invitate ad andare a dare le loro vite in favore per salvare anime in Madagascar, ed anche in tutto il mondo. Alla fine, c’è stata la distribuzione dell’olio benedetto.

Vite trasformate

Centinaia di persone sono state guarite durante l’evento. Molte di loro hanno viaggiato per molti chilometri dopo aver ascoltato per radio e visto in televisione riguardo al grande concentramento e sono andati a cercare la trasformazione nelle loro vite.
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E ciò che è accaduto a Rakoto Ramarson, che è uscito da Morondava, sulla costa a ovest del paese (a 700 chilometri dalla capitale) per partecipare al concentramento. Da più di 1 anno non riusciva a parlare per una paralisi. Inoltre, aveva i movimenti difficoltosi e non riusciva a camminare. Dopo la preghiera, è stato liberato è ha potuto parlare e ha recuperato completamente i movimenti.

Otre a lui, altre persone hanno potuto testimoniare le loro vittorie. Ralaivao Bacule (foto qui sopra), di 67 anni, ha raccontato che per 4 anni ha sofferto a causa della cataratta. Non riusciva a leggere e neanche a vedere, ma tutto il sacrificio di percorrere mille chilometri per giungere all’evento né valsa la pena. Ralaivao è andata via dal concentramento di fede con la vista completamente recuperata.

Fonte: Universal.org