La punta dell’iceberg

iceberg-706x432
L’immagine sopra e quella della punta di un iceberg, guardando così è quasi impossibile immaginarci che qualcosa così insignificante, più simile ad una scatola di polistirolo che galleggia in alto mare, potrebbe, per esempio, causare una tragedia che ha tolto la vita a più di 1.500 persone nel naufragio del Titanic, tagliando lo scafo della nave, soltanto i rivetti sotto la superficie dell’acqua per un’estensione di 90 cm, facendo entrare l’acqua negli scompartimenti anteriori della nave e iniziando un naufragio che resterà per sempre nella storia.

Le sentinelle dell’albero maestro del Titanic avvistarono l’iceberg solo quando si è trovato davanti ala nave. Gridarono, ma purtroppo non vi è stato il tempo sufficiente per sviare il grande blocco di ghiaccio.

Che cos’ha a che vedere con noi?

iceberg-1-660x400iceberg-1-660x400La nostra navigazione nel mare della vita, lo Spirito Santo ci mostra sempre e ci orienta per sviare dalla punta dell’iceberg (peccato), che potrebbe farci affondare nella fede, se non prestiamo attenzione.
Normalmente, sono le “volpi che rovinano i vigneti”, cose apparentemente inoffensive, che desso il diavolo, adesso i desideri della carne, adesso le circostanze della vita ci presentano. Se non vi è una stabile e costante vigilanza da parte nostra, in ciò che pensiamo, guardiamo, diciamo, ascoltiamo e sentiamo, finiremo con l’arrivare cosi tanto vicino all’iceberg (peccato), che non sarà possibile sviare, e lì la tragedia sarà inevitabile. Se tu avvisti la punta di un peccato da lontano, fa come Giobbe ha fatto:

“… era integro e retto, temeva DIO e fuggiva il male.”

Giobbe 1.1

Per preservare la sua integrità, la sua rettitudine e il suo timore a Dio, lui agiva così: nell’avvistare il peccato che si avvicinava, non pagava per vedere, ma fuggiva dalla presenza del male. Anche Giuseppe ha agito così, fuggì dal peccato al subire l’attacco della seduzione della moglie di Potifar, ufficiale del faraone, re dell’Egitto. Giuseppe sapeva che se non avesse resistito, ciò avrebbe introdotto conseguenze tragiche nella sua vita, la più terribile, sarebbe stata la perdita della comunione con l’Altissimo. Già il re Davide non ha avuto la stessa vigilanza.

“Una sera Davide si alzò dal suo letto e si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dalla terrazza vide una donna che faceva il bagno; e la donna era bellissima.”

2 Samuele 11.2

Al sapere che era la moglie di un suo soldato, non si è sviato dal male e ha dovuto pagare un alto prezzo per il suo peccato, nonostante sia stato perdonato dal Signore al ravvedersi sinceramente.

Molti compagni di guerra, collaboratori, pastori, vescovi e cristiani in generale, che un giorno hanno lottato con noi fianco a fianco contro l’inferno, stanno camminando verso le profondità dell’oceano (inferno), altri si trovano già là, per aver avvistato la punta dell’iceberg (peccato) e non l’hanno sviato.

Questo ci causa molto timore e tremore.

Seguiamo i consigli che lo Spirito Santo ha dato a Timoteo attraverso dell’apostolo Paolo:

“Ti affido questo incarico, o figlio Timoteo, in accordo con le profezie fatte in precedenza a tuo riguardo, perché tu conduca in virtù di esse un buon combattimento, avendo fede e buona coscienza, poiché alcuni, avendola rigettata, hanno fatto naufragio nella fede.”

1 Timoteo 1.18-19

Pensate!
Dio vi benedica!

Guarda il momento della tragedia:


Ha collaborato: Vescovo Sergio corrêa

Vescovo Edir Macedo