24° Giorno del Digiuno di Gesù

Buon giorno, vescovo!

Mi chiamo Jessica, sono di Caxia del Sud (RS). Mi piacerebbe condividere con lei una testimonianza del Fuoco Santo di dicembre del 2012, quando avvenne un episodio triste e ebbi molta misericordia di Dio.

In questo Fuoco Santo, Dio chiese l’impiego di mio marito. In quel periodo, io ero al 7° mese di gravidanza. Dopo aver parlato, decidemmo di obbedire alla volontà di Dio. Mio marito andò e diede le dimissioni chiedendo il trattamento di fine rapporto, gli fecero molte proposte migliori, ma lui non cedette. Solo che l’intero importo fu diviso in tre tranch, e la prima l’avremmo ricevuta solo in gennaio 2013.

Il tempo passò ed anche il Fuoco Santo, così decidemmo di non dare più quel denaro, e facemmo perfino altri piani su quella somma. Solo che iniziai a sentire molti dolori e contrazioni, ma non era ancora giunto il giorno del parto, poiché ero giunta all’ottavo mese di gestazione. Ma non ce la feci, e lui nacque il 29 di dicembre.

Siccome era prematuro, nacque con un’infezione ai polmoni e rimase in osservazione, per vedere se riusciva a respirare da solo. Al secondo giorno dopo la sua nascita, vennero fino alla mia stanza per farmi andare all’UTI Neonatale, ma non mi dissero nulla. Era tutto molto strano perché mio marito non era nella stanza e neanche nell’ UTI.

Mi chiesero di aspettare. Rimasi seduta e ancora non mi dicevano nulla, fino a quando non arrivò mio marito e mi abbracciò dicendo che sarebbe andato tutto bene.

IN quel momento la dottoressa ci chiamò per entrare nel locale dov’era il bimbo. Lì lei, iniziò a spiegarci che cosa avevano già eseguito per rianimare il bambino, ma tutto senza successo.

Prima che mio marito arrivasse lì, gli avevano già comunicato la notizia e lui andò direttamente all’Universale. Erano circa le ore 22.00 e in quel momento non era presente alcun pastore, ma lui s’inginocchiò davanti all’Altare e lasciò lì tutto ciò che aveva con se, più o meno, 120 reais, che era tutto quello che avevamo, chiese perdono a Dio e Gli promise di dargli ciò che era Suo e che saremo tornati per dargli. Dopo, venne in ospedale.

Nel momento in cui la dottoressa disse quelle parole, mio marito chiese di poter porre la mano sul petto del bimbo. Lei, molto arrogante e pazza per spegnere tutte le apparecchiature, lasciò che lui ponesse. Lì erano presenti il chirurgo insieme agli infermieri, che avevano fatto anche il drenaggio ai polmoni, senza ottenere alcun risultato. La sua sutura era a 14, solo per mezzo degli apparecchi.

Mio marito mise la mano e disse: “Dio, io già ho fatto la mia parte, adesso il Signore faccia la Sua.” “ Gli do 2 minuti perché mio figlio torni in vita!”

Vescovo, non passarono neanche 2 secondi, che la sua sutura arrivò a 99,98 e si stabilizzò. Il chirurgo si spaventò e ci chiese di uscire perché terminassero i procedimenti. Mio marito si rivolse alla dottoressa e le disse: “Non è lei che può dire che mio figlio è morto, il mio Dio è più Grande!” Lì io vidi la misericordia di Dio.

Ma non aveva ancora alcuna previsione di dimissioni dall’ospedale. Ogni volta che ricevevamo la parcella per la richiesta di dimissioni, noi la consegnavamo sull’Altare, e lui migliorava sempre di più.

Quando prendemmo l’ultima parcella, io dissi a mio marito: “Quando noi la consegneremo, lui uscirà il giorno dopo.”

Non ci fu un’altra!

Noi consegnammo, e nel giorno seguente, andando a trovare il bambino in ospedale, lui era pronto per tornare a casa.

Vescovo ho appreso molto, e oggi non dico più NO a Dio. In questo Fuoco Santo faremo il nostro Straordinario!

Oggi lui ha 1 anno e 6 mesi ed è una benedizione di bambino, il nostro João Matheus

Lei invio alcune sue foto.
Grazie, vescovo, per l’attenzione.

Jessica Rigo

Vescovo Edir Macedo
bispomacedo.com.br/it/