21° Giorno del digiuno di Daniele

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Meraviglie della Vera Fede

Chi insiste nel SENTIRE per CREDERE morirà incredulo.
Fede è certezza, è convinzione personale. Chi ha fede obbedisce alla Parola di Dio e la custodisce.

Non si lamenta, non protesta e, soprattutto, non si espone a qualunque preoccupazione verso gli altri.

Ogni volta che chiediamo qualcosa a Dio, secondo la Sua volontà e, allo stesso tempo, confessiamo il fallimento, è come se non credessimo. Ancor peggio: come se credessimo di più nella forza del Male che nel Potere di Dio.

L’azione della Fede non cerca di sensibilizzare gli altri e aumentare i loro sentimenti di dolore.

Il Digiuno di Daniele è un’azione di pura fede. Chi si sottomette a questo Digiuno sta già manifestando la fede!

Invece di esporre qualsiasi preoccupazione o paura agli altri, perché non parli con Dio? Questo è fede!

Affronta i cattivi pensieri, i dubbi e le paure con la stessa fede che hai sacrificato in questo Digiuno.

Dubita dei dubbi!

Chi sta sacrificando ha il diritto di pretendere da Dio il compimento delle Sue Promesse. Questo è FEDE!

Sarà che qualcuno ha raggiunto qualcosa da Dio manifestando l’autocommiserazione? Dubito.

Che tutti sappiano: il Digiuno di Daniele è soltanto ”l’inizio degli scavi del pozzo”.

Se qualcuno protesta mentre scava, non troverà mai l’Acqua della Vita!

“… il giusto vivrà per la sua fede.”

Abacuc 2.4

Vuol dire: coloro che sono nel Digiuno, che lo accettino o ne, sono già nella Fede. Hanno già iniziato a scavare. In fin dei conti, chi inizierebbe a scavare se non pensasse di trovare l’Acqua?

Il dio Eterno disse:

“… E il giusto vivrà per fede; ma se si tira indietro l’anima Mia non lo gradisce.”

Ebrei 10.38

Tirare indietro significa tornare indietro. Le proteste dimostrano la volontà di rinuncia. E al diavolo piace. E molto.

Senza più lamenti, bla – bla – bla o cose simili.

Abituati a fare uso delle parole di FEDE. E, se ti piace proprio protestare, lamentarti o ribellarti fallo con lo STESSO che ha promesso:

“Or ecco, Io sono con voi tutti i giorni…”

Matteo 28.20

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Vescovo Edir Macedo