“l’indelicatezza”

Un ostacolo è un oggetto, una cosa, un’azione o una situazione che causa un impedimento, una barriera, crea difficoltà nel raggiungere obiettivi concreti.

Nella nostra vita esistono diversi tipi di ostacoli, che possono essere fisici, come psicologici.

Ma, nessun ostacolo fisico o psicologico è insormontabile, tutto dipende dalle nostre capacità.

“Quando Giacobbe vide Rachele figlia di Labano, fratello di sua madre, e le pecore di Labano fratello di sua madre, si avvicinò, rotolò la pietra dalla bocca del pozzo, e abbeverò il gregge di Labano, fratello di sua madre. Allora Giacobbe baciò Rachele, alzò la sua voce e pianse.” (Gn 29.10-11)

Dicono le regole della buona educazione che quando si arriva in un luogo, la prima cosa che dobbiamo fare è complimentarci con la persona. Giacobbe sapeva che Rachele era sua parente, ma la prima cosa che lui ha fatto non è stato complimentarsi con lei, prima si è avvicinato al pozzo, ha tolto la pietra, ha preso l’acqua, probabilmente con l’aiuto di un secchio è una corda e ha dato da bere al gregge di lei. Solo dopo si è complimentato con Rachele, rivelando la ragione per cui l’aveva servita è dopo si è presentato.

In realtà, Giacobbe era ben istruito, perché sua madre, Rebecca, conoscendo l’importanza della vita sentimentale per la realizzazione totale di un individuo, gli disse come doveva agire. Lei voleva a tutti i costi che Giacobbe commettesse lo stesso errore nella vita sentimentale di suo fratello Esaù (Genesi 26.34-35), di prendere come moglie, donne che causavano “dispiaceri allo spirito” ai suoi suoceri, Isacco e Rebecca.

Ma, per quale motivo Giacobbe seguì questi ordini? Perché le azioni pesano più delle parole! Se prima di rimuovere la pietra che chiudeva il pozzo, prendere l’acqua e dato da bere al gregge, lui avesse rivelato a Rachele chi era e il legame che li univa, le sue azioni sarebbe state viste con sentimento e non per la fermezza del carattere di Giacobbe. È stato questo aspetto che Rachele ha trovato “strano”. Rachele rimase impressionata, prima ancora di sapere che era Giacobbe. Lo stesso succede tra l’essere umano e Dio, la fede parla molto più alto dei sentimenti. Ciò significa che, se prendiamo un’attitudine di fede, questa “impressiona” molto di più che facendo appelli dati dal sentimento.

Per questo, chi va al pozzo è perché vuole acqua, però non basta andare fino al pozzo, bisogna rimuovere la Pietra, che, in questo caso, è l’ostacolo nel nostro cammino da togliere per raggiungere l’obiettivo desiderato. E questa “pietra” non sono i sentimenti o l’emozioni ma la forza costante che impieghiamo nella sua rimozione. Ma, dopo aver tolto a pietra? Dobbiamo dare alla Fonte l’Utensile per ricevere l’Acqua, il secchio per esempio, perché se non diamo alla fonte, l’utensile, come possiamo ricevere l’acqua?

Ed é esattamente qui che risiede la ragione del Sacrificio: in primo luogo, dobbiamo lanciare il secchio nella fonte perché lei venga pieno. E dando il secchio che riceviamo l’Acqua. Senza l’utensile non c’è l’acqua, cioè, senza Sacrificio non c’è risposta!

Ci vediamo in Chiesa o tra le nuvole