Offriamo ciò che siamo

familia
Marito/Moglie, padre, madre, figlio/a, fratello, sorella, cittadino, cittadina, professionista e perfino come cristiano … si, la nostra vita, indipendentemente dal ruolo che svolgiamo, è il riflesso reale di tutto ciò che offriamo

In assolutamente TUTTO, nulla resta fuori da questa equazione così esatta quanto vera! INDIVIDUO+OFFERTA=RIFLESSO DEL SUO “IO”.

Però, il Signor Gesù andò ben oltre quando disse:

“… C’è maggior felicità nel dare che nel ricevere!”

Atti 20:35

Perché? Per quale motivo chi da è più beato? Perché chi da è perché ha; chi da è perché crede che ciò che sta dando non gli mancherà! Sia in attenzione, in amore, affetto, verità, perdono, compassione, sincerità, offerta, decima, lode, evangelizzazione, buona testimonianza, non gli mancherà nulla!

“Che cos’ho da poter offrire a Dio?”, probabilmente, nulla! Poiché, non siamo nulla dinnanzi a Dio e non abbiamo nulla da offrirGLI … ma Dio è così meraviglioso, e la Sua misericordia è così infinita, che Lui stesso ci da in modo che possiamo avere per offrirGLI, poiché è esattamente quando offriamo o diamo, che riveliamo chi siamo, e solo attraverso questo atteggiamento che è evidenziato ciò che realmente siamo, dentro di noi quando la materializziamo.

Quando ci diamo, stiamo materializzando il nostro carattere, sia questo egoista o generoso; materializziamo il nostro amore o il nostro odio; materializziamo la nostra fiducia o la nostra diffidenza … quando diamo/offriamo (o no) dimostriamo sempre in quale livello ci troviamo!

Ed è per tutti questi motivi che “C’è maggior felicità nel dare che nel ricevere” (Atti 20:35)

Se oggi amiamo Gesù, crediamo in Dio, accettiamo la Sua Parola, vogliamo piacerGLI … Tutto questo è stato possibile perché Lui ci ha amati per primo! È ciò che è scritto:

  • SE OGGI AMIAMO GESÙ, È PERCHÉ LUI CI HA AMATI PER PRIMO!
  • SE OGGI OBBEDIAMO A DIO, È PERCHÉ IL SIGNOR GESÙ HA OBBEDITO AL PADRE IN TUTTO!

Si, la nostra vita è il riflesso di ciò che abbiamo offerto … però, non solo a Dio, ma a tutti coloro che ci circondano (padre, madre, marito, moglie, figli, amici, datore di lavoro, ecc.). Naaman è un esempio evidente di questo principio, poiché, nonostante la sua credenza fosse contraria a Dio, che appartenesse a un’altra nazione e professando una fede equivoca, lui era una persona impegnata, disposto a dare il suo meglio in ciò che faceva, per questo Dio, gli dava ugualmente le vittorie:

“… perché per mezzo suo l’Eterno aveva dato vittoria alla Siria…”

2 Re 5:1

Naaman aveva al suo servizio, una ragazzina che era stata presa come prigioniera di Israele, che sapeva di poter salvare il suo signore, lei scelse di non custodire solo per lei stessa, ma di DARE! Lei disse che se Naaman fosse andato in Israele a cercare la cura in Dio, Lui lo avrebbe curato!

Quella ragazza aveva ogni motivo per essere amareggiata, rancorosa, triste, poiché la sua nazione era stata distrutta e lei condotta come schiava, ossia, apparentemente, lei aveva molti motivi per odiare Naaman, per desiderare il suo male.

Però, lei sapeva che il male non si vince con il male, ma con il BENE. Lei sapeva che la situazione del suo popolo era dovuta a causa loro per essersi negati a offrire a Dio! E quando non offriamo la verità, offrimo la menzogna, quando non offriamo la sincerità, offriamo la falsità, l’ipocrisia, quando non offriamo la bontà, offriamo la malvagità … quando non riflettiamo la Luce, riflettiamo le tenebre!

Attraverso le attitudine di quella ragazza, di ciò che lei ha offerto, Naaman fu purificato … e anche lui apprese da lei, perché: si spogliò di tutto e assunse la sua fede in Dio, essendo anche disposto a DARE!

“Ecco, ora riconosco che non c’è alcun DIO in tutta la terra, se non in Israele. Perciò ora, ti prego, accetta un dono dal tuo servo.”

2 Re 5:15

Naaman tornò a casa sua non solo curato dalla lebbra fisica, ma anche dalla sua lebbra spirituale (l’idolatria, l’egoismo, orgoglio personale)! Naaman è stato curato tanto interiormente, quanto esteriormente, passando, la sua vita, in tutte le aree (sentimentale, famigliare, fisica, spirituale …) ad essere il riflesso di ciò che lui era disposto a offrire!

Dio è con te e anch’io!

Vjf