Tornando al Passato – 44ª Parte

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Quando entriamo nel deserto, non ne usciamo da un momento all’altro. Per attraversare il deserto ci vuole tempo. Ed era così che vivevo.

Moglie, adesso senza i due figli, dovevo affrontare giorno dopo giorno . Non era facile, ogni giorno che passava era una sfida.
Le persone che mi conoscevano, aspettavano di vedermi insieme ai bambini. Il tempo passava le persone si domandavano sempre più frequentemente: “Come stanno i ragazzi?” Ed io dicevo, “Stanno bene …”
Non entravo nei dettagli, perché non conveniva neanche toccare l’argomento. Le persone non avrebbero capito.

Fino a quando un sabato sera, eravamo già a letto,quando Julio riceve una chiamata da un ausiliario parlando di varie cose che stavano accadendo in chiesa. Un gruppo di pastori indisciplinati stavano complottando una vera confusione. Davanti sembravano “efficienti”, ma alle spalle stavano progettando di creare la loro chiesa.

Prima la perdita dei figli, adesso la confusione in chiesa, con coloro che dicevano essere di Dio.
Quanto dolore! Mio Dio! Come potevo sopportare così tanta “pressione”?
Subito dopo sono state prese elle misure al riguardo,quindi, siamo usciti dalla dirigenza di questa regione e siamo rimasti in una chiesa di questa stessa regione.
Mi ricordo di quei giorni come se fossero oggi. Sono stati così amari che non dimentico quello che ho vissuto.
È in questa chiesa,che ero solita andare alcune domeniche con i miei figli, partecipare della riunione che Julio faceva. Ricordo che Julio aveva fatto la riunione chiamando le persone davanti per qualche ragione, non ricordo quale, ma andai.
Lì, in quel momento, in mezzo a tanti dolori, tante perdite, gridai a Dio, in lacrime … E lì,Lui mi ha detto quello che stava vivendo.

Lui disse:
“Sai di quei tre anni che hai vissuto con i tuoi figli? Sono stati 3 giorni nel deserto.

Finché arrivò il giorno del sacrificio, in cui Io (Dio) ti ho chiesto il tuo Isacco.
Ricordi che Julio aveva detto che avrebbe dato il suo Isacco facendo la vasectomia?
Bene, in quel momento non aveva nessun figlio da offrire, ma ora lo avete!

Mio Dio! Io che offrirò Isacco? Chi sono io perché il Signore mi chiede Isacco? ”
Una gioia invase il mio essere, dinanzi ad una voce che parlò nel mio cuore.
“Vuol dire che Dio mi sta chiedendo l’Isacco? Ed io ho Isacco?! “Caspita”, che privilegio! ”
In quel giorno, ho ricevuto una forza nel mio cuore. Anche se le cose al di fuori erano “perse”, ma dentro di me, sapevo che Dio era Colui che chiedeva.
Ciò che stavo passando non era un caso, era Lui che voleva che sviluppassi qualcosa che ai miei occhi non avevo neanche idea di cosa fosse. Ma che più tardi avrei scoperto.
E per scoprire avrei dovuto capire la necessità che avrei dovuto passare. Quindi, mi consegnai per davvero.

Viviane Freitas

Conferenziere – Scrittrice