Risposta alle critiche del sacrificio

duvida-706x432
Una delle più grandi critiche alla nostra chiesa è il suo insegnamento sul sacrificio – in particolare in questo periodo del Fuoco Santo, che avviene due volte all’anno.

Queste sono le frasi più comuni che sento:

1. Dare offerte o decime, tutto bene, ma insegnare che Dio aspetta da parte nostra il sacrificio di ciò che possediamo è abusare dei membri della chiesa e usare la Bibbia per un profitto economico.

2. È irresponsabile fare pressione sui cristiani per dare grandi quantità di denaro, soprattutto con coloro che non riescono neanche a pagare i loro conti.

3. L’insegnamento continuo sul sacrificio durante diverse settimane che precedono il Fuoco Santo non è nient’altro che un lavaggio di cervello.

4. Se la chiesa è così tanto disperata per il denaro, dovrebbe raccogliere fondi in favore di qualunque progetto cui abbia bisogno di fondi, e non esplorare la Bibbia per fare in modo che le persone si sentano incolpate se non danno.

5. Le chiese dovrebbero essere riconosciute per dare ai poveri e non per togliere a loro.

6. Insegnare sul sacrificio economico in cambio di risposte alle preghiere è insegnare l’avidità e trattare Dio come un bancomat.

Adesso parliamo rispetto ad ognuna:

1. Insegnare che Dio aspetta che sacrifichiamo ciò che possediamo oggi è abusare dei membri della chiesa e usare la Bibbia per un profitto economico. – In Atti 4, i membri della chiesa primitiva vendevano ciò che avevano – terre, beni – e li deponevano ai piedi degli apostoli, per il bene della propagazione del Vangelo. A nessuno è mai mancato nulla perché conforme a quanto loro davano, Dio provvedeva per tutti. Suona radicale, ma non esiste nulla di anti biblico riguardo le offerte e i sacrifici. È ovunque, dalla vedova di Sarepta nel Vecchio Testamento fino alla vedova con due monete nel Nuovo Testamento, nei comandamenti di Gesù al giovane ricco, ordinando che egli vendesse tutto ciò che possedeva e Lo seguisse, perfino lo stesso sacrificio di Gesù sulla croce, che fu preceduto da Abrahamo, con il sacrificio di Isacco, centinaia di anni prima. I Sacrifici invadono la Bibbia.

2. È irresponsabile fare pressione sui cristiani per dare grandi quantità di denaro. – Sfidare le persone a vivere per fede è l’essenza del Vangelo. Se qualcuno resta nella carne, per colpa, soltanto per farsi vedere o per obbligo, allora la fede non sta operando in lui ha basicamente gettato via la sua opportunità di essere benedetto. Ma noi che abbiamo documentato decine di migliaia di persone che erano povere, malate e disperate, e adesso possono testimoniare che il potere di Dio le ha tolte dalla povertà, dalla malattia e dalla disperazione ad un vita di abbondanza e stabilità, perché loro hanno avuto il coraggio di sacrificare non soltanto il denaro, ma le loro vite in dedizione a Lui. Queste persone, non hanno perso nulla, loro hanno guadagnato in modo esponenziale!

3. L’insegnamento continuo sul sacrificio durante diverse settimane che precedono il Fuoco Santo non è nient’altro che un lavaggio di cervello. – Il sacrificio è semplice da comprendere, ma è difficile per chi ascolta accettarlo. Esiste una resistenza demoniaca dal quale nessuna persona scappa, non importa quanto essa sia spirituale. Come molte volte Dio mi ha sfidato a sacrificare qualcosa al quale io davo un elevato valore, il diavolo era sempre lì, facendo del suo meglio per attaccarmi emotivamente e a darmi scuse per non proseguire con ciò. Il motivo è, che quando il sacrificio è fatto nella fede, è una forma di battaglia spirituale molto intensa. Gli insegnamenti ripetitivi, sono stancanti, ed io ammetto che se un pastore non è ben allenato o non sta permettendo che lo Spirito parli attraverso di lui. Ma il concetto di sacrificio è così potente che deve essere sviluppato e spiegato in modo che chi ascolta, possa prendere la decisione razionale e cosciente autonomamente.

4. Se la chiesa è così tanto disperata per il denaro, dovrebbe raccogliere fondi in favore di qualunque progetto cui abbia bisogno di fondi. – Il Fuoco Santo non è la disperazione della chiesa per avere denaro. È un periodo in cui le verità spirituali profonde sono propagate con la piena conoscenza che loro possono essere facilmente fraintese, e la chiesa può essere accusata per tutte le affermazioni di cui sopra. Esattamente come Pietro disse dinanzi al Tribunale di Israele: “Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini.” (Atti 5.29)

5. Le chiese dovrebbero essere riconosciute per dare ai poveri e non per togliere a loro. – Tu hai già sentito quel vecchio detto: “Dai a un uomo un pesce e tu gli avrai dato da mangiare per un giorno; insegna a un uomo a pescare e tu gli avrai dato da mangiare per tutta la vita.” Insegnare alle persone a confidare in Dio per mezzo del sacrificio è fondamentalmente affidarli ad una forma di fede, in modo che essi non abbiano bisogno di carità o di aiuto degli altri per superare i loro problemi, loro possono provare il potere soprannaturale di Dio per se soltanto attraverso il sacrificio. La nostra chiesa ha molto progetti sociali che aiutano i senza tetto, i detenuti, coloro che subiscono abusi e coloro che non hanno mai avuto accesso all’educazione – ma nulla trasforma le vite come il potere del sacrificio.

6. Insegnare sul sacrificio economico in cambio di risposte alle preghiere è insegnare l’avidità e trattare Dio come un bancomat. – Gesù ha insegnato, “Date e vi sarà dato,” e “perché con la misura con cui misurate, sarà altresì misurato a voi”. Sacrifici e offerte portate nell’antico Tempio erano fatti per motivi specifici, e a volte Dio chiedeva dei sacrifici specifici prima di concedere le vittorie specifiche. Si, noi dovremmo dare solo per l’allagria di dare, e tutto ciò che non è dato liberamente in amore non è un vero sacrificio. Anche così, Dio ci tratta come bambini che hanno bisogno di essere incentivati a fare ciò che è giusto, molto simile al modo in cui noi insegniamo ai nostri propri figli buone lezioni per mezzo di ricompensa. Sacrificare e fare richieste affinché le nostre vite siano trasformate è un concetto perfettamente Biblico e ci insegna, umilmente, a guardare a Dio come nostro Padre.

“Ora, fratelli, vi facciamo conoscere la grazia di Dio, che è stata data alle chiese della Macedonia, e cioè, che in mezzo a molte prove di afflizione, l’abbondanza della loro gioia e la loro estrema povertà hanno abbondato nelle ricchezze della loro liberalità. Poiché io rendo testimonianza che essi hanno dato volentieri, secondo le loro possibilità e anche al di là dei loro mezzi, pregandoci con molta insistenza di accettare il dono e di partecipare a questa sovvenzione per i santi.”

2 Corinzi 8.1-4 ND

Ha collaborato: Vescovo David Higginbotham

Vescovo Edir Macedo