Da Altare a Altare

prayer-706x432
Cosa fare per mantenersi in piedi anche in mezzo alle tribolazioni che questo mondo ci presenta? La vita sull’Altare è la risposta a questa domanda.

La fede di Mosè, insieme alla sua comunione con Dio, hanno avuto inizio quando lui ha avuto la sua prima esperienza sul Monte (Altare) Sinai.

“Or Mosè pascolava il gregge di Jethro suo suocero, sacerdote di Madian; egli portò il gregge oltre il deserto e giunse alla montagna di DIO, all’Horeb.”

Esodo 3.1

Da lì in poi, il suo percorso, non fu un mare di rose, di privilegi, molto meno della vita che conduceva al palazzo dove era cresciuto. La sua vita, tuttavia con risultati, fu di deserti in deserti, da sfide in sfide, da lotte in lotte. Mosè non solo ha avuto bisogno di una fede conquistatrice, ma soprattutto della confidenza. Lui usava la fede per realizzare i miracoli e conquistare i territori, ma la confidenza lo sosteneva nelle tribolazioni, nei giorni cattivi che viveva con molte difficoltà e problemi.

La confidenza è prodotta dallo Spirito Santo, è lei che mantiene la fede nelle promesse di Dio, nel quotidiano della vita, nei momenti difficili, in tempo di guerra contro i desideri della carne, contro il diavolo e contro il peccato che ci assedia tenacemente.
Quanti momenti difficili Mosè ha passato in mezzo al deserto? Ha avuto momenti di stress totale, per esempio, quando si vide in una situazione in cui 600 mila uomini piangevano davanti la sua tenda per la fame. Cosa fare?
(Numeri 11.11-15)

Benché Mosè abbia affrontato molte lotte e problemi durante il suo percorso nel deserto, la fonte della sua disposizione e fede per servire a Dio e al popolo in modo instancabile veniva dallo Spirito di Dio, dall’Altare (Monte), nei momenti a due con il Padre. Dio lo chiamava continuamente sulla vetta del Sinai per istruirlo e fortificarlo.

“Mosè dunque salì sul monte e la nuvola ricoperse il monte. Ora la gloria dell’Eterno rimase sul monte Sinai e la nuvola lo coperse per sei giorni; il settimo giorno l’Eterno chiamò Mosè di mezzo alla nuvola. E l’aspetto della gloria dell’Eterno era agli occhi dei figli d’Israele come un fuoco consumante sulla cima del monte. Così Mosè entrò in mezzo alla nuvola e salì sul monte; e Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti.”

Esodo 24. 15-18

Ciò che chiama maggiormente la mia attenzione in questa meditazione è che la CONFIDENZA acquisita nella sua comunione con Dio sui monti lo ha accompagnato dall’inizio alla fine della sua vita. Lo spirito Santo lo ha sostenuto per mezzo d’essa fino al suo ultimo respiro. Dopotutto, il suo ministero iniziò sul Monte Sinai (Altare) e terminò sul Monte (Altare), sul Monte Nebo.

“Or Mosè aveva centovent’anni quando morì; la sua vista non si era indebolita e il suo vigore non era venuto meno.”

Deuteronomio 34.7

Ed è così che dobbiamo essere, il tempo non ci può togliere la visione spirituale, questa non può essere un nemico della fede. Questo non accadrà mai se restiamo con la vita sull’Altare, mantenendo la confidenza in Dio. Il vigore fisico può svanire, ma la disposizione spirituale di servire a Dio si rinnova ogni mattina.

“Perciò noi non ci perdiamo d’animo; ma, anche se il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello interiore si rinnova di giorno in giorno”

2 Corinzi 4.16.

Lo Spirito di Dio, per mezzo della confidenza, ha sostenuto la fede di Mosè da Altare a Altare.

Ha collaborato: Vescovo Sergio Corrêa

Vescovo Edir Macedo