Sei collaboratore? Allora leggi… (parte 4)

Il collaboratore che è sincero…

È stato debole, ha peccato, ma perché è sincero…

Evangelizza – Quando si pecca, uno dei primi sintomi di debolezza è che la persona non crede degna e questo si manifesta in tutto ciò che fa, ma, per il collaboratore, si manifesta, specialmente, nelle consulenze, evangelizzazione e anche preghiera per gli altri. Ciò che molti fanno, quindi, è fermarsi di evangelizzare, ma la sua debolezza sarà combattuta solo con un forte contrattacco, in cui l’evangelizzazione è la strategia centrale. Quanto più si parla di Gesù, più il proprio interiore si sentirà rinnovato e fortificato.

Il collaboratore che non è sincero…

È stato debole, ha peccato, ma perché non è sincero…

Digiuno – Il digiuno è una delle più potenti forme di preghiera, è il sacrificio fisico, la privazionedi qualcosa in favore di qualcosa di superiore. Ora, il collaboratore che ha peccato, ma non è sincero, se ha già lasciato di pregare, non avrà forze né voglia di digiunare.

Il collaboratore che è sincero…

È stato debole, ha peccato, ma perché è sincero…

Ricerca – Quando sbagliamo e riconosciamo il nostro errore, ci sentiamo indeboliti e in questa fase 3 persone sanno del nostro vero stato: noi, Dio e il diavolo. Di fronte alla nostra debolezza, l’aspettativa di Dio è che ci pentiamo e veniamo a chiedere perdono, visto che il diavolo vede qui l’opportunità di contrattaccare, facendo cadere uno dei soldati dell’Esercito Divino: Tu! Per questo, l’unico modo di fortificarsi, dopo il riconoscimento del peccato e richiesta di perdono è cercare Dio con tutte le forze della tua anima e del tuo spirito, tappando tutte le ‘fessure’ che il peccato ha causato.

Il collaboratore che non è sincero…

È stato debole, ha peccato, ma, perché non è sincero…

Ricerca – L’assenza di ricerca o di clamore ha due conseguenze dirette: il raffreddamento e l’allontanamento da Dio. Tu inizi a chiederti perché che le cose nella tua vita non stanno andando bene, come se Dio fosse obbligato ad essere il tuo ‘bodyguard’, quando tu neppure dai il minimo per Lui.

Preghiera – Uno dei segni che tu noti quando la tua relazione con una determinata persona non va bene è che il dialogo inizia a diminuire. Con Dio non è diverso, se tu lasci di pregare, di parlare con Lui, è perché stai dando poca importanza al legame che mantieni con la Persona che, fino a lì, era la figura centrale della tua propria esistenza.

Il collaboratore che è sincero…

È stato debole, ha peccato, ma perché è sincero…

Riconosce – Il suo errore e la dimensione di questo, ossia, il ‘caos’ che questo può causare nella sua relazione con Dio. Il collaboratore sincero sa che la sua umiltà non è la scusa per sbagliare e molto meno per farlo successivamente, poiché, siccome l’uomo è mancante, come servo di Dio e possessore dello Spirito Santo, ha la capacità di riconoscere il peccato e la necessità di pentimento.

Il collaboratore che non è sincero…

È stato debole, ha peccato, ma perché no è sincero…

Conseguenze – Il collaboratore che non è sincero soffre una delle peggiori conseguenze che un collaboratore potrà soffrire, che è perdere l’unzione. Senza l’unzione dello Spirito Santo poco o niente potrà fare. Inoltre, tutto ciò che lui fa sarà frutto delle sue ‘capacità umane’ e non dell’azione dello Spirito Santo, che agirà attraverso la sua persona.

Titolo – Un collaboratore che non è sincero potrà anche perdere il titolo, ma non l’opportunità di servire Dio. Però, il collaboratore non è sincero non reagisce così, al contrario, lui si chiude, si isola, si allontana, incolpa il pastore, la persona o il problema che l’ha portata a cadere, ma mai se stesso.

Il collaboratore che è sincero…

È stato debole, ha peccato, ma, perché è sincero…

Sbaglia – Ma oltrepassa, perché è umano, ma ha risorse interne a cui la maggior parte degli esseri umani non ha accesso, come la forza che Dio concede a coloro che optano per consegnarGli la propria vita.

L’errore è una mancanza, che da origine ad una breccia che aumenta, giorno dopo giorno, se la persona non si emenda e opta per continuare a persistere in esso. L’errore è inevitabile, ma il pentimento è una scelta.

Il collaboratore che non è sincero…

È stato debole, ha peccato, ma perché non è sincero…

Sbaglia – Ma permane nell’errore. A volte senza rendersi conto pratica lo stesso errore senza che la sua coscienza lo accusi, poiché lei ha lasciato di essere immune, imparziale, agendo per il proprio beneficio.

Mentre soddisfano la propria carne, il loro spirito si distanza da Dio e la sua relazione svanisce finché diventa, praticamente, inesistente.

Domani posteremo di più… conserva!

Ti vedo nella IURD, o sulle Nuvole!

Vescovo Julio Freitas
bispojulio.com