Cosa facciamo sì che Dio si ferma
C’è una cosa molto importante che bisogna conoscere ed imparare: come si realizza il nostro sogno. Molte persone rivendicano il fatto di non ricevere risposta alle loro preghiere, alle loro richieste od alla realizzazione dei loro sogni, dovuta al fatto di non saper pregare come si dovrebbe. E questo non è vero! Dio ascolta tutti, ma Lui risponde solamente a coloro che materializzano la propria fede, anche se questi non chiedono nulla. Il tuo sacrificio fa sì che Dio ti risponda e la tua attitudine a concretizzare la tua fede fa sì che Dio si occupi della tua necessità, anche se non apri bocca e non dici una parola. Il tuo sacrificio grida per te stesso! E voglio dimostrartelo con la Bibbia:
“Una donna che aveva perdite di sangue da dodici anni ed aveva speso tutti i suoi beni con i medici senza poter essere guarita da nessuno…” (Luca 8.43).
Tre cose hanno richiamato la mia attenzione:
La prima:
E’ che c’era una donna benestante, poiché, come scritto anche nel vangelo di Marco, ella spese tutte le sue ricchezze. Infelicemente, avendo una buona condizione economica non fece ricorso a Dio, però fece ricorso ai medici. E pur credendo in Lui, perché tutti i giudei sin da piccoli credono in Dio, dedicando e presentando tutto a Lui. Solo ch’ella credeva in Dio sottoforma religiosa e quando crediamo in Lui così, cosa stiamo facendo? Ricorriamo alle persone, facendo uso delle nostre risorse, senza usare però la fede.
Pensiamo: “Dio sta in cielo ed io sto in terra; Dio lì ed io qui. Dio esiste solo per portarmi pace interiore, salvare la mia anima e perdonare i miei peccati”. Quanto questo non è vero! Poiché,
Dio esiste per salvarci, perdonare i nostri peccati, risolvere i nostri problemi ed istruirci qui in Terra su come vivere a Sua immagine e somiglianza, perché siamo migliori esseri umani, possiamo riflettere il Suo potere, il Suo amore, la Sua misericordia, la Sua giustizia, la Sua bontà e la Sua pace. Ma, se decido di fare uso delle mie risorse, della mia forza, della mia sapienza e delle mie esperienze di vita disprezzando Dio, cosa farà Lui? Dio considererà la mia decisione e permetterà che continui a soffrire, così come questa poverina che viveva soffrendo di un’emorragia.
La seconda:
Il suo problema non poteva essere risolto da nessuno. Il suo sogno era quello di sposarsi, fare famiglia ed essere madre ma, a causa del suo dolore, questo non divenne realtà. Allora, la legge giudaica proibiva alla donna con flusso di sangue di avvicinarsi ad un uomo o addirittura di toccarlo.
Essendo così, questa non poteva avere fidanzati e tantomeno sposarsi. Pure la donna sposata, nel suo periodo mestruale, non poteva categoricamente toccare il marito e viceversa; non poteva uscire di casa e se usciva e qualcuno lo veniva a sapere, veniva arrestata e condannata a morte venendo lapidata, poiché, era contro la legge di Dio. Dio aveva proibito questo, affinché l’uomo rispettasse quel periodo quando la donna era mestruata e si purificasse.
E la terza:
Solo dopo aver esaurito tutte le sue risorse ella cominciò ad usare la sua fede. E così succede con molte persone, che soltanto dopo aver esaurito tutte le loro risorse, umanamente parlando –amici, avvocati, esperienza e beni- si rivolgono a Dio.
Questi 12 anni di sofferenza potevano essere evitati, solo se lei avesse deciso di usare la sua fede, materializzandola. Ma, nota ch’ella riuscì a materializzare la sua fede nei medici, sacrificandosi per loro, pagando loro, perché credeva che loro potessero aiutarla. Questa è fede! Fede è certezza di ciò che vogliamo e che speriamo di realizzare. Ma, lei restò frustrata e “Si avvicinò di dietro e gli toccò il lembo della veste….” (Luca 8.44).
Se leggi il Vangelo di Matteo, vedrai che lei non parlò con nessuno, tantomeno con il padre, con i fratelli, amici e con Dio. Cosa fece quella donna? Parlò con sé stessa ed usò la sua intelligenza:
“Se Cristo dice d’essere Dio, allora, Lui sa tutte le cose, perché Lui creò i cieli, la terra, il mare e tutte le cose che si hanno in loro. Dio sa chi sono, cosa voglio e quello che sto soffrendo”.
E lei così fece, uscì di casa, nonostante fosse debilitata, anemica e con dolori: “…e gli toccò il lembo della veste; e in quell’istante il flusso di sangue cessò” (Luca 8.44).
Due cose hanno richiamato la mia attenzione: quando una persona parla con sé stessa, usa la sua fede con intelligenza, senza parlare con nessuno e senza aspettarsi che alcuno appoggi la propria decisione. E questa persona non s’aspetta che il miracolo arrivi sino ad ella e succeda, poiché, agisce facendo in modo che il miracolo accada. E’ scritto ch’ella chiese, supplicò, implorò e pianse? No! E’ scritto che toccò, ossia, agì. Allora, la fede viva non ci fa solo aspettare o a malapena pregare, digiunare e andare in Chiesa. La fede viva fa sì che noi abbiamo un incontro con Dio! Ma come faccio ad avere un incontro con Dio, se Lui è Spirito? Ce lo abbiamo quando materializziamo la nostra fede.
Forse hai già provato qualcosa come: tristezza, delusione, malessere, gelosia, rivolta, ira; forse sei già stato toccato da tutto ciò che è male, ma quando incontriamo Dio, tutto ciò che è male, esce di noi, così com’è scritto:”… e in quell’istante il flusso di sangue cessò” . “Ma Vescovo, sto perdendo la vita, sto invecchiando, il tempo sta passando ed io sto perdendo il respiro, la speranza…”. Stai così, perché, infelicemente, non hai usato, non hai materializzato e non hai fatto sì che la tua fede si mettesse in evidenza, perché quando questa è in evidenza, vien fuori il potere di Dio. “E Gesù disse: “Chi mi ha toccato?” E siccome tutti negavano, Pietro e quelli che erano con lui dissero:”Maestro la folla ti stringe e ti preme” (Luca 8.45). La moltitudine di persone era vicina a Cristo e Lo toccava ed Egli domandò: “Chi mi ha toccato?” Tutti fecero un passo indietro e negarono la loro fede. “Ma Gesù replicò:”Qualcuno mi ha toccato perché ho sentito che una potenza è uscita da me” (Luca 8.46).
Quando sacrifichi realizzi, perché fu un sacrificio per quella donna, così come lo potrebbe essere per te. Lei non poteva nemmeno uscire di casa, ma affrontò la moltitudine di persone, si fece largo tra uomini e donne ed ancora toccò Cristo, che era qui a questo Mondo sottoforma di uomo. Cos’è ch’ella stava dimostrando?. “Se devo morire, che muoia di una volta, perché così non posso continuare, perché se Costui è Dio, allora, dovrà realizzare il mio sogno, perché non accetto di continuare così”. Questa è la fede viva! Allora, Cristo si fermò e disse:” Chi mi ha toccato?”, cosa fece la donna? Negò la propria fede? Tutti negarono, ma lei no. Lei fece un passo avanti e disse: “Io ti ho toccato, Signore”. Allora Cristo le disse:”Figlia, vai in pace, perché la tua fede ti ha salvato”. Lei chiese qualcosa a Cristo? No! Ma chi allora chiese per lei? Il suo sacrificio, materializzato attraverso la sua consegna – uscì di casa, violò la legge, non aggradò nessuno, entrò tra la moltitudine di persone e toccò un uomo. Ella assunse la sua fede! E quando materializziamo la nostra fede attraverso il sacrificio, facciamo qualcosa al di fuori del normale e Dio è costretto a fermarsi.
Quanti milioni di abitanti ha la Terra? Quante persone staranno chiedendo qualcosa a Dio? E come Egli s’occuperà di me? Come farò a far sì che Dio si fermi e mi ascolti dicendomi:”Figlia/o, la tua fede ti ha salvato?”. Nota ch’Egli non disse la tua fede ti curò, ma la tua fede ti ha salvato, ovvero, la tua fede non ha risolto il tuo problema fisico, come anche tutti gli altri problemi.
Il tuo sacrificio fece di si, il tuo sacrificio ha parlato con me e, quando mi hai toccato, il tuo sacrificio ha fatto uscire il potere da me. Questo è meraviglioso, perché ci rende indipendenti, ma Cristo non vuole fare l’opera a metà. Cristo non poteva restare zitto e lasciare custodito il miracolo tra Lui e lei? E soltanto dopo far sì che sapessero che Cristo l’aveva curata? E’ che Cristo non vuole l’opera a metà. La salute è tutto? Esistono persone che dicono che la salute è tutto, ma non è così! E la famiglia? Il matrimonio? I figli? E la tua prosperità?. Dio la curò, ma non volle lasciare la Sua opera a metà e domandò:”Chi mi ha toccato?”, per provare agli altri che se non sei stato ancora curato, benedetto, se stai piangendo e se Dio non t’ha ascoltato, non è stato perché non ha voluto o perché non ha potuto, ma solo perché non ti sei sacrificato.
Sai chiedere, ma non sai sacrificare; vuoi il meglio, ma non sai materializzare la tua fede; parli tanto, ma fai poco. Poiché, questa donna non parlò nulla, fece molto ed accadde. Allora, sii umile ed apprenda con gli esempi degli altri. Cristo non voleva compiere soltanto il miracolo nel corpo di questa donna e per questo, si fermò e chiese per insegnare agli altri, perché nessuno potesse incolpare Lui ed i suoi discepoli, come molte persone fanno, incolpando Dio; affinché la donna si decidesse se assumere questa fede o meno, gli altri negarono ma lei disse:”Adesso, sono pronta per morire. Se mi condanneranno, se mi lapideranno, non c’è problema! Ma tutti sapranno che sono guarita e che il Signore è il mio Salvatore. Ho perso 12 anni della mia vita e tutte le mie ricchezze con i medici, ma non ho perso la mia fede che sta in Te, Gesù, mio Salvatore”. E Lui disse:”Figlia, puoi andare, perché sei guarita. Sposati, abbi dei figli, una famiglia e vivi molti anni, per dimostrare al Mondo che Io sono Dio”.
Ricorda che Dio non vuole fare la Sua opera nella tua vita soltanto a metà! Quanti giorni mancano alla fine dell’anno? Meno di 50 e Dio può fare cose grandi. “Ma Vescovo, sto chiedendo e non ricevo risposta”. Chiedi a te stesso :”Mi sto sacrificando, sto dando tutto me stesso?”. Questa è una domanda che nessuno può rispondere a nessuno, poiché, ognuno deve rispondere a se stesso.
“La donna, vedendo che non era rimasta inosservata, venne tutta tremante e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò, in presenza di tutto il popolo, per quale motivo lo aveva toccato e come era stata guarita in un istante. Ma Egli le disse:”Figliola la tua fede ti ha salvato, va in pace” (Luca 8.47-48). Dio vuole che tu termini questo anno in pace, perché possa cominciare un nuovo anno sempre in pace.
Per il tuo servo in Cristo
Vescovo Julio Freitas