Studio del Vangelo di Giovanni – 1° Giorno
Giovanni, lo scrittore di questo Vangelo, era uno dei dodici discepoli di Gesù. Non lo confondere con l’altro Giovanni menzionato qui nel capitolo uno e varie volte in questo libro – Giovanni Battista. Soltanto due Giovanni sono menzionati per nome in questo Vangelo. Il primo è Giovanni Battista e l’altro, solo di passaggio, è il padre dell’apostolo Pietro.
Il fatto curioso è che Giovanni, l’autore e discepolo di Gesù, non menziona se stesso per nome neanche una volta nel libro. Fa riferimento come “l’altro discepolo” (Giovanni 20:3) e “uno dei discepoli, a colui al quale Egli (Gesù) amava” (13:23).
Questo sforzo di omettere volutamente il proprio nome dice molto al rispetto di questo discepolo e di ciò che accadeva con le persone quando incontravano il Signor Gesù. Era come se non vedessero più alcuna necessità per esaltare se stesse in questo mondo, ma esaltare soltanto il Signor Gesù e servire gli altri. Giovanni lascia ben chiaro nel fare del Signor Gesù l’obiettivo del suo Vangelo. Quanto a se stesso, lui si accontentava nell’essere soltanto un discepolo “a chi Egli amava”. Per che cosa?
In un epoca in cui i predicatori del Vangelo sembra facciano uno sforzo soprannaturale perché i loro nomi compaiano sulle facciate delle loro chiese, in TV, giornali e in tanti altri luoghi, ciò che “l’altro discepolo” ha fatto è dare una boccata d’aria pura a noi oggi.
Quando tu hai un vero incontro con Dio, tutto il tuo desiderio di gloriarti e ricevere il riconoscimento di persone scomparse. Non ti arrabbi più quando le persone non ti guardano più o ti disprezzano o parlano male nei tuoi confronti. Il fatto che sei un discepolo del Signor Gesù e avere la certezza che Lui ti ama, ti basta.
Perciò, tutti i tuoi sforzi sono perché anche le persone Lo conoscano. Lui è il protagonista. Tu, sei solo un supporto.
E che privilegio per questo.
Ti sei già arrabbiato per essere stato disprezzato o non riconosciuto da qualcuno? Cosa pensi che devi fare da qui in avanti?