Come gestire gli invidiosi

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Giorni fa stavo pensando nel processo di radicamento dei concetti e idee nella parte più profonda dell’essere umano e, mi sono trovata difronte ad una riflessione che mi piacerebbe condividere con te.

Seguimi attraverso queste righe.  1f642

È già accaduto altre volte che io scrivessi un testo e, in un primo momento, non mi sono accorta che l’argomento si ripeteva, che vi erano impostazioni sbagliate o cose somiglianti. Anche nel dipingere le mie tele, si era riverificata il ritrattare una particolare scena fuori della prospettiva, o proiezioni di luce e ombre non corrispondenti. Forse, necessita passare un po’ di tempo, pulendo gli occhi, per poi ritornare al testo o alla tela per fare una nuova valutazione e interferenza, e così scoprire la realtà di quel lavoro. Da sola, non sempre riesco a vedere ciò che deve essere visto, quindi, in questo coso, il modo di vedere dell’altro contribuisce molto per il mio mondo.

Quante volte ho già perso anche l’obiettivo, passando ore a cercare, quando in realtà questo si trovava così vicino a me ed io non l’ho trovavo? Il mio modo ostinato di vedere con l’idea di aver perso, mi impediva di vederlo davanti ai miei occhi. È già successo anche a te, rs?

Questi esempi illustrano bene il condizionamento dell’occhio umano dal lato fisico della vita. Ma esiste un altro aspetto che oltrepassa questo. È vedere ciò che gli occhi fisici non vedono. È lo sguardo che osserva e descrive i fatti; che condanna e assolve le persone; che mostra il problema come opportunità o come pregiudizio; che accoglie o disprezza l’altro; che discrimina o tratta con uguaglianza tutti; che crea preconcetti o distrugge le barriere; che dà importanza o lascia perdere; che apprezza o ripudia…

E così, noi siamo e facciamo ciò che l’intimo vede.

Ed è per questo che tutti pensano di avere ragione e che le opinioni e definizioni sono migliori dell’altro.

Il flusso dei nostri pensieri e sentimenti determina ciò che vediamo, per questo, nella maggior parte delle volte, ciò che vediamo non corrisponde alla realtà. Essa è soltanto la sua “verità”.

Perciò, lo sguardo può essere un carnefice per l’anima, tradendo, giudicando, condannando, distorcendo, separando ecc., Infine, dipendendo da come interpreto la vita, ho luce o tenebre dentro di me.

Fino a quando manteniamo uno sguardo deturpato delle persone e delle circostanze, saremo schiavi in modo dipendenti e cattivi.

Per questo, credo che ci sono molti ciechi che vedono molto di più delle persone con la vista perfetta.

Oggi comprendo molto meglio ciò che disse il Signor Gesù:

“La lampada del corpo è l’occhio; se dunque l’occhio tuo è puro, tutto il tuo corpo sarà illuminato;

ma se l’occhio tuo è viziato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso; se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno quelle tenebre!” (Mt 6. 22-23)

Alla prossima!

Ha collaborato: Núbia Siqueira

Cristiane Cardoso

Conferenziere e scrittrice