La storia di Gedeone – parte 26

La vita del re: (Giudici 8,29-32)

Del resto, con la terra già in pace e accettando ancora l’onore dei figli d’Israele, Gedeone torna a casa e comincia a collezionare donne, fino ad avere settanta figli, come facevano i re delle terre vicine.

In altre parole, quel discorso di “Io non regnerò su di voi, né mio figlio. Il Signore regnerà su di voi”, lo videro solo gli inglesi. In pratica è stato trattato come un re, si è sentito un re e ha iniziato a vivere come un re. Tanto che, da una concubina che ebbe a Sichem, nasce un figlio che si chiama Abimelech.

Questo nome, Abimelech, significa “mio padre è re”. Perché la concubina ha dato quel nome a suo figlio, se Gedeone non è re? Ovviamente, perché è così che si vedeva ed era visto. La Bibbia non parla di ulteriori dettagli sulla vita di Gedeone. Dice solo che è morto in buona vecchiaia. Quindi ha avuto il tempo di pentirsi e riparare, e speriamo che l’abbia fatto.

Ma ciò che rimane per noi è la lezione che è necessario vigilare affinché la vittoria che tanto cerchiamo all’Altare non prenda mai il posto di Dio. La fede che ci ha portato all’Altare, che ci ha dato la vittoria presso Dio, va mantenuta, insieme al timore e alla sincerità. Il diavolo è riuscito a rubare la sincerità di Gedeone. Tentò invano di rubare la sincerità di Giobbe. Questo ci fa capire che questo è il suo modus operandi: cercherà sempre di rubare la sincerità della persona, al fine di recidere il suo legame con Dio e guadagnare spazio per rubargli l’anima. Ecco a cosa dobbiamo stare attenti.

Continua domani…

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