“Un missile a pochi centimetri dalla nostra testa”

Olga viveva a Karkhiv, dove hanno avuto luogo i primi attacchi. “Nel mezzo del panico, la mia famiglia è fuggita, ma ho scelto di rimanere nella fede e pregare. Senza acqua, elettricità e gas, nel mio palazzo erano rimasti solo tre vicini. Abbiamo trovato un posto dove caricare i nostri cellulari e, mentre lo facevamo, abbiamo sentito delle esplosioni e degli spari. C’erano soldati in strada, ma nonostante ciò sono rimasta calma. A quei tempi non c’era internet, avevo il segnale debole per strada, e lo usavo per guardare l’incontro della Chiesa online”.

SENZA PAURA

“Una volta, mentre ero per strada per guardare la riunione online, all’improvviso è arrivata un’auto e mi ha consegnato cibo e medicine. Ho sempre visto la mano di Dio che mi aiutava. Non ne avevo bisogno. In un’altra occasione, sono uscita a prendere l’acqua, ho incontrato i vicini e all’improvviso abbiamo sentito un botto. Praticamente, a pochi centimetri dalla nostra testa, era passato un missile, esploso in una casa. Se un uomo che passava non ci avesse gettato a terra, avremmo potuto morire. Tornai a casa tutta sporca, ma convinta della liberazione che avevo ricevuto da Dio. Non avevo paura.

FORZA DELLA FEDE

“Di notte, per qualche motivo, a casa funzionava internet e, mentre partecipavo alla riunione del vescovo Tiago, sono iniziati gli attacchi e gli spari, e li ho sentiti passare molto vicino, ma niente mi ha colpito. Ringrazio i collaboratori e i pastori, chiedendo che Dio continui a dare forza e orientamento. Voglio trasmettere la fede a tutti, soprattutto a chi si è arreso e ha dubitato. Dio ci protegge e non ci abbandona mai, qualunque sia la situazione. In ogni circostanza, non abbandonare mai la fede. Ringrazio lo Spirito Santo per la Chiesa universale!”

Olga