Sarà che non ho una testimonianza?

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“Se non ho avuto esperienze con il ‘mondo’, che testimonianza posso raccontare?”, “come posso essere usato nell’Opera di Dio, se non ho sofferto?” , “se non so com’è la vita lontana da Dio, come aiuterò chi mi chiede aiuto?” Questi sono alcuni dubbi che passano nella mente di molti giovani che si trovavo nella presenza di Dio da quando erano piccoli. Turbati da questi pensieri, loro si questionano sul modo di vivere che hanno per trasmettere ai sofferenti.

E’ stato il caso di Bianca Nascimento, di 22 anni, che da quando era piccola frequentava la Chiesa. Lei non ha mai avuto delle attitudine che la facesse sviare dai cammini di Dio. Per questo, è rimane per tanti anni questionando come la sua vita poteva essere un esempio. “Ho affrontato molti conflitti interni. Quando andavo a evangelizzare, rimanevo con vergogna di parlare con alcuno che stava vivendo qualcosa che non avevo mai passato”, racconta.

I conflitti interni si intensificarono quando Bianca già collaborava nell’Opera di Dio, ma ancora non aveva avuto una vera esperienza con il Signore Gesù. “Sono rimasta bloccata, ho lasciato di guadagnare anime. Mi diminuivo e mi sentivo inferiore alle persone che avevano grandi testimonianza.”

Bianca è riuscita a vincere questo pensiero dopo essere stata battezzata con lo Spirito Santo. “Ho cominciato a vedere che il Signor Gesù mi aveva liberato da molti problemi e che, ancora che non avessi fatto cose sbagliate, anche io avevo bisogno del perdono di Dio”, racconta.

Attualmente come collaboratrice, lei capisce che le sue attitudine sono esempi per le persone. “Oggi so che la mia testimonianza non è su quello che ho fatto oppure ho lasciato di fare, ma soprattutto il mio comportamento quotidiano. La credibilità che passo alle persone è quella dello Spirito Santo”, rafforza.

Lotte interne 

Ester Cristina da Silva, di 19 anni. Anche lei ha sofferto pensando che non aveva una testimonianza, poiché è sempre stata nella presenza di Dio. Quando è stata alzata a collaboratrice, i dubbi si sono aumentati. “In un’occasione, ho sentito che le persone non potevano contare molto con me per il fatto di non aver sofferto”, racconta.

Queste informazioni finiscono per influenzare il suo comportamento. “Ogni volta che mi ricordavo di quelle parole mi sentivo male ed inferiore agli altri.”

Poco a poco, Ester si rese conto che doveva respingere quei pensieri. Anche se ha sempre frequentato la Chiesa, lei aveva avuto un reale incontro con Dio nell’adolescenza, dopo aver vissuto per molto tempo vuota ed angosciata. Questo era già sufficiente per la sua testimonianza. “Molte volte il diavolo lanciava questi dubbi. Ma pensavo: quando abbiamo il nostro incontro con Dio, diventiamo una testimonia vive della Sua esistenza. Allora, se ero una Sua testimonianza, avevo qualcosa da passare agli altri. Sapevo dell’Unico Cammino”, afferma.

Un situazione simile è successo con Victor Raul Sabino Rocha, di 23 anni. Dall’età di 4 anni, lui è stato presente nella Scuola Biblica Infantile (SBI), dopo nel Tf Teen e, in seguito, negli incontri della Forza Giovane Universale (FGU).

Nell’adolescenza, questi pensieri hanno disturbato la sua crescita spirituale. “Ero costantemente provato nel mondo per le cattive amicizie e curiosità, come dire bugie ed entrare in siti pornografici”, esemplifica.

Quando si sviava dei cammini di Dio, Victor sempre si pentiva. Tuttavia, sapeva che queste attitudine erano soltanto comuni perché ancora non aveva avuto un esperienza con Dio. “Avevo un vuoto molto grande dentro di me, anche dopo essere stato battezzato nelle acque e di avermi consegnato a Lui.”

Fino a che un giorno Victor ha deciso di dimenticare il passato e, tramite una sincera preghiera, ha cercato a Dio incessantemente. “Dopo di molta lotta e perseveranza, ho avuto il mio incontro con Lui e il sigillo dello Spirito Santo.”

La lotta per liberarsi interiormente definiva, allora, la sua testimonianza. “A causa della mia decisione, giorni dopo sono stato alzato a collaboratore, ho iniziato a dedicarmi ancora di più all’Opera di Dio e ho trovato la vera allegria e gioia di vivere.”

Come vincere? 

Prima di tutto, è necessario capire che i pensieri di non aver passato sofferenze come quelle delle persone afflitte ti impediscono di avanzare nella fede e di essere usata da Dio nella Sua Opera.

Per questo, è necessario smettere di dare ascolto alle voci negative e tornarsi soltanto a Dio, ricordando che Lui capacita i Suoi scelti. “E’ soltanto possibile vincere questi pensieri del mondo con i pensieri di Dio, com’è scritto in Colossesi 3.2: “Pensa nelle cose che sono di sopra, e non quelle che sono qui in terra”, completa il Vescovo Ronaldo Carneiro, responsabile per i collaboratori della regione nella zona est, nella capitale di Sao Paulo.

Lui afferma che le attitudine basate nella Parola di Dio sono fondamentali. “Indipendentemente dal tuo passato, cerchi sempre di esercitare la fede per fortificare la testimonianza del suo carattere e condotta, che è ciò che ti fa essere grande.”

Non paragonarti alle altre persone, poiché sempre ci sarà qualcuno che avrà bisogno del tuo appoggio. “Se ancora non hai una testimonianza, ma hai fede che conquisterai e stai lottando per questo, usi questa stessa fede per raccontare agli altri ciò che dice di te stesso, come “conquisterai”, orienta il Vescovo.

Fonte: Universal