Perché Dio permette la morte di chi ha fede?

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Milioni di persone perdono la vita ogni giorno. Bambini e anziani, uomini e donne, ricchi e poveri. Non esiste discriminazione per la morte.

“Noi abbiamo bambini che muoiono ogni giorno qui in Brasile, nel mondo, in Africa, in diversi luoghi del mondo. Noi abbiamo molte tragedie, molte cose che accadono nel mondo, intorno a noi, che fanno le persone pensare: ‘dov’è Dio?’” – evidenzia il vescovo Renato Cardoso.

Molti domandano perché Lui permette che le brave persone affrontano malattie o morti dolorose? Egli potrebbe liberarle da queste sofferenze?

Queste domande sorgono a partire dal momento in cui l’uomo crede che Dio controlla tutte le cose e persone, quando ciò che la Bibbia afferma è che Dio conosce tutte le cose.
Dio non impedisce che le cose brutte ai nostri occhi, come la morte del corpo fisico, avvengano ai bravi e cattivi, ma garantisce la Vita Eterna al Suo fianco soltanto per coloro che hanno creduto e obbedito alla Sua Parola ancora in vita.

“La tragedia maggiore non è fisica”

“È ciò che Gesù vuole dire. In altre parole, Egli stava parlando alle persone in questo modo: ‘Guarda, voi state preoccupate con coloro che sono morti sacrificando per Dio? Grazie a Dio che loro sono morte nel Tempio, sono state salve. Grazie a Dio che i bambini sono morti in quanto giovani, sono stati salvi. Loro è il Regno dei Cieli. Grazie a Dio’”, spiega il vescovo Renato. “È chiaro, che nessuno è felice per le condizioni, nessuno è felice per i genitori (quando perdono un figlio, per esempio), ma, guardando dal lato spirituale, la tragedia maggiore non è fisica. Per questo Gesù sta dicendo: ‘Se voi non vi ravvedete, se voi non prestate attenzione, non smettete di fare ciò che è male e non tornate a Dio, anche voi perirete. Voi passerete situazioni peggiori di queste.’”

Queste situazioni si presenteranno dopo la morte del corpo.

“Se la tua vita è stata con Dio, allora tu non temi tragedia né con te né con qualcuno al tuo fianco. Tu non temi. Se arriva qualcosa, una tragedia che attinge la mia vita, io sto bene, io sono salvo. Se accade qualcosa a qualcuno che è importante per me, questo non toglierà la terra da sotto i miei piedi. È chiaro che io sono carne, sono umano, io posso sentire, io posso piangere per 1 giorno o 2, ma io non perderò la mia vita perché ciò è accaduto con qualcuno. La mia struttura, la mia base è Dio”, ha concluso il vescovo.

In questo modo, resta ben chiaro che ciò ci deve portare a riflettere e domandare. Non ci dobbiamo preoccupare che qualcuno della fede sia morto, ma ci dobbiamo preoccupare con la Salvezza di tutti.

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Fonte: Universal.org