La tua fede si trova in crisi?

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Non è d’oggi che si sente parlare molto del stress. Questo fa parte della vita delle persone da tanto tempo ed è considerato uno dei più grandi cattivi della vita moderna.

E’ lo stress provocato dal lavoro realizzato giorno dopo giorno, del transito ogni volta più caotico, dei mezzi di trasporto precari, dalla mancanza di educazione delle persone nelle strade, del carcere sofferto per il compimento delle scadenze e tanti altri.

Senza dubbio lo stress fisico ed emozionale ha bisogno di attenzione e cura perché non venga a generare problemi seri di salute. Ma, esiste un altro tipo di stress ancora più nocivo per il cristiano: lo stress spirituale.

Tale esaurimento non ha nessuna relazione con ciò che viene menzionato anteriormente, ma è di una gravità ancora più grande, una volta che ciò che è in gioco è la Salvezza dell’Anima.

Ciò che è successo con il profeta Elias, per esempio, è un caso classico di esaurimento spirituale descritto nell’Antico Testamento.

La Bibbia parla di grandi successi realizzati tramite Elias, ma l’auge della storia è della sua fede è successo nel Monte Carmelo, quando ha sfidato i 450 profeti dei Baal (1 Re 18.19-40). Così come David non era codardo davanti alla misura del gigante Golia, neanche Elias è diventato codardo davanti ai profeti di Baal, che erano numerosi, ma Elias sapeva che Chi si trovava insieme a lui era infinitamente più grande e più potente. E il risultato di questa fede tu puoi leggere la nel libro di 1 Re, nel capitolo 19.

Con questo, poco tempo dopo, la reazione di Elias davanti la minaccia di una donna è stato totalmente contrario alla fede che aveva dimostrato poco prima. Elias, con paura, è scappato e si è nascosto in una caverna. E’ arrivato anche a desiderare la morte.

La fede di Elias stava in crisi

Ma com’è possibile questo? Come alcuno come Elias, che aveva già sperimentato del potere di Dio per tante volte, all’improvviso, essere sgottato spiritualmente?

La Bibbia non parla su ciò che può aver abbattuto la fede del profeta, ma possiamo immaginare, con base nelle Parole dell’apostolo Paolo: “Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo.” Galati 6:9

Elias si era stancato di fare il bene. Si era dimenticato di mantenere la comunione con l’Altissimo. E, al contrario di ciò che pensano molte persone, ciò che mantiene la nostra fede in alta non sono le nostre conquiste, ma la nostra intimità con il Padre.

A esempio di Elias, molti cristiani rimangono in mezzo al cammino, esausti, sgottati spiritualmente, perché non hanno fatto cura della sua intimità con Dio.

Uno dei principali sintomi di questo sgottamento è la mancanza di interesse per le cose di Dio. Questa, non ha più animo per cercare a Dio, per andare in chiesa, e non riesce a credere nelle promesse del Signor per la sua vita, e, così come Elias, arriva a desiderare anche la morte.

L’unico modo di non essere vittima do questa crisi spirituale è non obbedire ai nostri sentimenti. Non è sempre che la nostra fede starà in alta. Avrà dei giorni che il disanimo suonerà alla nostra porta e non avrebbe neanche il desidero di parlare con Dio. Ma è esattamente in questi momenti che dobbiamo ignorare i sentimenti e sentire la voce della fede.

Non aspettare sentire la voglia di pregare, andare in chiesa, leggere la Bibbia, fai ciò che è giusto anche non avendo la voglia. E se esiste un peccato occulto, confessa-o e lascia-o, perché così tu potrai seguire verso il cammino di ricollegamento con Dio, poiché Dio non ha desistito di Elias e non desisterà neanche di te.

Se, dopo aver letto questo testo, tu riconoscere che la tua fede si trova in crisi, cerca un rinnovo spirituale, partecipi tutti i mercoledì della Notte della Salvezza in una Universale più vicina a te.

Fonte: Universal.org