La squadra femminile con 51 vittorie nel softball dice che Gesù Cristo è il segreto del successo

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Per la quarta volta consecutiva, gli Oklahoma Sooner sono una delle squadre di softball che compongono le U.S. Women’s College World Series (“Campionato Mondiale Universitario Femminile”, in inglese). La squadra che ha vinto nel 2021 e nel 2022, questa volta entra nel campionato collezionando 51 vittorie consecutive.

Da notare:
A fronte di questo quadro che sorprende tutti, alla domanda su cosa le spinga a mantenere il loro impegno, le atlete della squadra svelano il segreto: il Signore Gesù. Inoltre, hanno anche rivelato che “l’unico modo per avere una gioia che non svanisce è il Signore, e qualsiasi altro tipo di gioia è in realtà una felicità che viene dalle circostanze e dai risultati”.

I primi frutti vanno oltre il valore finanziario:
Negli ambienti sportivi è comune che le squadre e gli atleti attribuiscano l’onore e il merito dei loro buoni risultati agli sforzi, alle capacità e agli allenamenti a cui sono sottoposti. Tuttavia, coloro che hanno risultati davvero gloriosi contano su un differenziale: la loro fede in Dio.

  • È quello che abbiamo visto nell’esempio precedente: atleti differenziati che non fanno affidamento solo sulle proprie capacità per ottenere risultati, ma che riconoscono che la loro capacità e la loro gioia provengono dall’Altissimo. In questo modo, non attribuiscono la gloria a se stessi, ma si impegnano a onorarlo in pubblico, mettendolo al primo posto.
  • Con questo atteggiamento, hanno restituito la decima a Dio, dandogli l’onore che gli spetta.
  • La decima va ben oltre il valore finanziario che si presenta all’altare. Quando una persona mette da parte il tempo, i pensieri, il corpo e tutto il resto della vita per Dio, gli sta restituendo la decima. In altre parole, in tutto ciò che facciamo, dobbiamo mettere Dio al primo posto.
  • “Quando qualcosa o qualcuno occupa il primo posto nella nostra vita, ci vanno i nostri migliori sforzi, l’attenzione, le risorse, il tempo. Tutto ciò che c’è di meglio in noi lo dedichiamo a ciò che viene prima. E questo è un modo per misurare o scoprire cosa è al primo posto nella vostra vita”, insegna il vescovo Renato Cardoso.
  • Tuttavia, questo ritorno della nostra vita a Dio non può essere fatto in modo obbligatorio o egoistico, deve essere qualcosa di volontario e con gratitudine a Dio per ciò che Egli è e rappresenta nella nostra vita.