STANCO DI COSA?

In questo mondo cane, non esiste nessuno che non sia stanco.

La domanda è: Stanco di cosa? Stanco di lottare? O stanco di soffrire?

Perché c’è una grande differenza tra queste due persone.
Quello stanco di soffrire, in qualche periodo della sua vita, vinto dalla paura, può anche essersi rifugiato nella caverna, ma quando si stanca di soffrire, esce e prende un’attitudine, affronta e vince le sue paure, per cambiare la sua situazione di sconfitta e vergogna.
Come fece Gedeone che grazie alla sua attitudine, ricevette la chiamata da Dio per cambiare la sua vita e la vita di tutta quella nazione.

“Poi venne l’Angelo dell’Eterno e si sedette sotto la quercia di Ofrah, che apparteneva a Joash, Abiezerita, mentre suo figlio GEDEONE BATTEVA IL GRANO NELLO STRETTOIO, per sottrarlo ai Madianiti.” Giudici 6.11

Al contrario del profeta Elia che, pur avendo avuto grandi esperienze di liberazione con Dio, impaurito da una lettera, disgustato dall’incredulità e ingratitudine del popolo d’Israele e “stanco di lottare”, chiese a Dio la morte e andò dentro una caverna. Egli fu vinto dalla paura, e così, cedette il suo posto a Eliseo.
E’ così che Dio scelse un altro per sostituirlo e gli disse:
“Ungerai pure Jehu, figlio di Nimsci, come re d’Israele; ungerai quindi Eliseo, figlio di Shafat di Abel-Meholah, come profeta al tuo posto.” 1 Re 19.16

Dimmi, sei stanco di che cosa? Di soffrire o di lottare?
Poiché, a partire dalla tua risposta, si può sapere dove stai andando: fuori dalla caverna, o ti stai rifugiando dentro.

Dio vi benedica tanto!
Vescovo Guaracy Santos

Vescovo Edir Macedo
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