Sfogo

Desabafo

Ieri mi sono sorpresa con degli articoli stampati su vari mezzi di comunicazione.

Niente di ciò che non abbia visto o sentito dire da quando conosco la Chiesa Universale. Una notizia in più o in meno a riguardo della Chiesa, di solito non attira la mia attenzione. Ma quella era diversa. Portava stampato un nome: vescovo Alfredo Paulo.

Questo fu l’uomo che stava predicando quando sono entrata per la prima volta in una Universale, nella mia adolescenza, più di 15 anni fa. È stato da lui che ho imparato i primi insegnamenti. Tramite le sue parole ho gattonato, camminato e sono cresciuta spiritualmente. È stato lui che, ai miei 16 anni, ha predicato nelle veglie a cui ho partecipato di notte, e in molte di queste, ho dovuto dormire sulle sedie della chiesa fino all’alba, perché non avevo come andare via a casa.

Come dimenticare l’uomo che ci ha alfabetizzato nella fede? Come non averlo in evidenza nella nostra memoria, con affetto e ammirazione? È stato ciò che mi ha spinta ad aprire l’articolo – qualcosa che normalmente nemmeno faccio, quando vedo il nome della chiesa sulla copertina. E come se non bastasse, ho sognato questo. Ho trascorso il giorno chiedendomi, perché quell’uomo è caduto? Che sarà mai successo? E ho deciso di ricercare. Non è molto difficile, oggigiorno, quando si hanno Google, Facebook e tanti altri mezzi di comunicazione. Ciò che ho trovato, è stata una pagina personale, su una rete sociale, ripiena di veleno. Ho pensato e ripensato molto prima di aprire, o no, uno di quei video…

Ho due amiche che hanno litigato l’anno scorso. Entrambe non si parlano più da allora, ma mantengo il contatto tutte e due, separatamente. Non so chi ha torto e chi ragione nella confusione. Loro erano da sole quando è successo tutto. Ognuna ha la sua versione – e nemmeno m’interessa ciò che è successo tra di loro. La questione è che, durante tutti questi mesi, una di loro parla dell’altra con affetto e pena, per essersi separate. Per lei, il tutto non è altro che un malinteso. Lei prosegue nella sua vita e, in un modo sottile e senza dimostrare nessun tipo di rancore, ricorda ciò che è successo con tristezza e rispetto. L’altra, da mesi porta un odio che la sta consumando. Frequenta una chiesa evangelica e a capodanno stava “sputando veleno” sul pastore perché lui le aveva detto che avrebbe dovuto perdonare. Ogni volta che parla della vecchia amica, la chiama mostro, vipera e ha una rabbia così grande che sembra che non entri nel suo petto. Ogni volta che provo a mostrare a lei il beneficio del perdono, vengo attaccata con parole. È stato quando ho iniziato a percepire che, anche se non è mio compito giudicare l’accaduto, il modo in cui entrambe stanno agendo nei confronti del problema, sta essendo sufficiente affinché potessi vedere chi mi faceva male e da chi mi sarei dovuta allontanare.

E questa è stata la ragione per la quale ho deciso di NON aprire quei video. Perché non m’interessa ciò che quell’uomo ha da dire sulla chiesa. Qualcuno che costruisce una pagina Facebook e si mette per mesi a vomitare ODIO su quella persona, cosa, istituzione, o qualunque cosa sia, non merita di essere ascoltato. Conosciamo un’albero dai frutti. Il diavolo mi ha portata ad un albero pieno di frutti marci e io ho optato per NON raccoglierli.

Sono un’ex-collaboratrice che sta provando da 13 anni a tornare alla fede. Una volta che cadiamo, passiamo ad avere un abisso sette volte più grande di qualunque altro da scalare. Ho scelto di lasciare l’Opera di Dio e mi pento ogni giorno della mia vita, di quest’ultima decade. In tutti questi anni, non ho MAI dubitato dell’integrità della Chiesa Universale. Gli errori che essa (o la sua direzione) possa avere, non tocca a me giudicarli. È stato là che Dio ha cambiato la mia vita. È là dove imparo a vivere. È stato dove ho visto centinaia di persone essendo trasformate e guarite. E dove vedo i pastori che danno il loro sangue, senza ferie e vita personale, per mantenere le porte aperte in qualunque orario del giorno o della notte. È dove ho visto chiese e chiese essendo aperte nel mondo – ragion per cui le offerte sono necessarie, ma non sono comandate. Do le mie quando voglio – e SE voglio.

Per molte e molte volte, ho desiderato, ardentemente, di ritornare a quella sedia, a Belo Horizonte, dove stava predicando il vescovo Alfredo Paulo, e imparare tutto un’altra volta. Oggi, continuo ad avere questo stesso desiderio. Se questo fosse possibile, approfitterei l’opportunità e gli direi che non predicasse solo per me, ma anche per se. Perché questo abisso che mi sta separando da Dio, mentre io sto, perlomeno, provando a incontrarLo nuovamente, sarà infinitamente più grande per lui, che sembra aver consegnato se stesso al diavolo.

Non è possibile raccogliere fichi da un rovo, nemmeno uva da erbacce. Allo stesso modo, è impossibile ascoltare la Voce di Dio da una bocca che sta predicando tanto odio, ingiustizia e ingratitudine. Sento un SOLLIEVO per non aver aperto quei video, perché di tutto ciò che devo custodire, il principale, è il mio cuore.

Che DIO contini a benedirla, vescovo, e a tutta la direzione della chiesa.
Scusi il mio sfogo.

Julia

Vescovo Edir Macedo