Respiro di Dio

folego-706x432
Il soffio della vita, il soffio dello Spirito o respiro di Dio mostra l’azione Divina che ha fatto l’immagine di Adamo essere anima vivente. È accaduto nel giardino dell’Eden, principio dell’umanità.

Lo Stesso Spirito opera nei giorni attuali la nuova nascita, la nascita dall’acqua e dallo Spirito. La differenza è, che l’immagine adamica oggi, sono i morti nei delitti e peccati. Quando questi ascoltano e obbediscono alla Voce di Dio (Sacra Bibbia), ricevono il soffio (Fede) dello Spirito, perciò risorgono in forma di spirito vivificanti (1 Corinzi 15.45), secondo l’immagine del Signor Gesù Cristo.

“Allora l’Eterno Dio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l’uomo divenne un essere vivente.”

Genesi 2.7

Al maestro della religione giudaica il signor Gesù disse:

“In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può VEDERE il Regno di Dio. (…) Gesù rispose: … se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può ENTRARE nel Regno di Dio.”

Giovanni 3.3-5

Attraverso dell’apostolo, lo Spirito Santo spiega questa trasformazione:

“Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente; ma l’ultimo Adamo è Spirito che dà la vita. … Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo, che è il Signore, è dal cielo. Qual è il terrestre tali sono anche i terrestri; e qual è il celeste, tali saranno anche i celesti.”

1 Corinzi 15.45-48

L’ossigeno che diede il soffio al primo uomo per farlo divenire anima vivente è lo stesso ossigeno che genera i nati dallo Spirito Santo per farli divenire celestiali. Ossia, la fede che viene per ascoltare la Parola di Dio.

Dinanzi a quanto esposto, sorgono le domande:

Il lettore è nato dall’acqua o dallo Spirito? Proprio così: è nato di nuovo?
È creatura celestiale o continua ad essere terrestre?
Se il lettore muore oggi, ha la certezza della sua Salvezza?

Poiché l’apostolo Paolo conclude:

“… che la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio; similmente la corruzione non eredita l’incorruttibilità.”

1 Corinzi 15.50

Vescovo Edir Macedo