Quello che il tuo sacrificio rappresenta

sacrificio_ovelha-706x410
Sull’Altare, tu consegni tutto ciò che hai – che non è tutto quello che ti piacerebbe avere – per ricevere tutto ciò che ancora non hai – ma che è tutto ciò che vuoi avere. Essendo così, il sacrificio che tu offri sull’Altare rappresenta la vita che non vuoi più. Ti rifiuti di continuare a viverla, per questo, la consegni a Dio.

Gli esempi di fede mostrano come questo avviene.

TUTTO ciò che Abrahamo aveva era un figlio, ma lui voleva essere padre di un popolo numeroso. Per questo, consegnò suo figlio (che rappresentava la vita che lui non voleva più: essere il padre di una sola persona), per essere padre di una grande nazione (la vita che voleva avere).

TUTTO ciò che Gedeone aveva era un toro, ma lui voleva provare delle meraviglie di Dio. Per questo, consegnò il toro (che rappresentava la vita che lui non voleva più avere: avere un solo toro per il suo sostentamento).

TUTTO ciò che aveva la vedova povera erano soltanto due monete, ma lei voleva avere una vita abbondante. Per questo, consegnò le due monete (che rappresentavano la vita che lei non voleva più: avere soltanto due monete) per ricevere l’abbondanza (la vita che voleva avere).

Per questo, soltanto i rivoltati sacrificano e si consegnano: loro sono gli unici che rifiutano la vita che stanno vivendo al momento. Così come Abrahamo, Gedeone e la vedova povera, non si conformano con ciò che consola, inseguono ciò che impressiona.

Chi non sacrifica non si consegna nemmeno, in fondo, desiderano continuare a vivere la stessa vita. Non gli interessa passare il resto dei loro giorni con gli stessi limiti, gli stessi problemi, le stesse situazioni, le stesse condizioni … È questione di logica: se il sacrificio rappresenta la vita che non vuoi più, se non sacrifichi stai dicendo che sei soddisfatto della vita che hai. Se sei soddisfatto con la vita che hai, come e perché lei dovrebbe cambiare?

Per i rivoltati: qual è il tutto che possiedi oggi, ma che non vorresti che fosse il tuo tutto? Sacrificalo sull’Altare.

Vescovo Edir Macedo