Mio papà

Oh papà, come potrei dimenticare o essere ingrata per tutto ciò che tu mi hai fatto conoscere?

Come potrei dire che i tuoi anni qui sulla Terra sono stati indifferenti per me?

Papà, da quello che mi ricordo, ti ho sempre apprezzato. Non ho mai visto delle imperfezioni che ti potessero giudicare o che ti facessero mancare di rispetto. Al contrario, ho sempre capito le tue reazioni davanti a qualsiasi situazione.

Ti ho visto in tutte le fasi della mia vita. Da bambina, da adolescente, da sposata, nell’Opera di Dio.

Da bambina vedevo un padre lavoratore, un padre responsabile che mi dava sicurezza e appoggio quando io stessa mi condannavo per gli errori commessi. Tu, saggiamente, non condividevi l’errore, ma mi sostenevi come qualcuno che ama la mia anima e la capisce.

Ho visto un padre innamorato di mia madre. Volendola sempre avere al suo fianco.

Ho visto un riferimento.

Ho visto un padre deciso in tutto ciò che voleva, e mi identificavo molto. Non lo so, ma credo che sia stato perché entrambi abbiamo vissuto dei rifiuti, in modi diversi, ma abbiamo agito allo stesso modo alle situazioni.

Tu non mi condannavi per gli errori, perché tu avevi imparato e stavi imparando attraverso le esperienze.
Tu avevi un qualcosa, che mi faceva brillare gli occhi, che oggi ho capito, era Dio.

Ho visto un padre semplice, che rende i suoi compagni semplici. Non si preoccupa dell’apparenza, ma in essere una famiglia, a dare rispetto, a dare armonia.

Ho visto un padre che non era viziato o infantile, ho visto un padre rispettato. Un padre, che sceglieva le musiche strumentali mentre guidava. Un padre definito. Non entrava nei discorsi degli altri o nella moda, ma faceva le scelte che avrebbero valorizzato il suo tempo e la sua meta. Noi, la famiglia, dovevamo stare in silenzio per la sua meditazione.

Quando sono diventata adolescente, tu ti preoccupavi in darci ciò di cui avevamo bisogno, e non ciò che volevamo. Ti sei preoccupato in trovare un uomo di Dio per me. E non ti sei solo preoccupato, ma l’hai anche trovato.

Il giorno del mio matrimonio, là c’era un padre presente. Mi ha portato all’altare vergine, con la stessa dignità che avevo in casa. Il padre, il capo di famiglia, ha conquistato il rispetto, e con questo ho imparato ad opprimere gli interessi che avevo da adolescente, di soddisfare la carne, per considerare le sue parole. Mi ricordo che diverse volte, prima di convertirmi, volevo qualcosa che era contrario a ciò che era razionale, ma la tua volontà prevaleva sulla mia.

E perché?

Perché tu avevi potere e forza con il tuo esempio. Non mi permettevi di avere forza nei miei desideri. Il tuo esempio mi ha tenuta stretta. Dicevo sempre a me stessa: “Mi piace questo ragazzo… Ma mio padre non vuole”. Allora non portavo avanti i miei interessi.

Non è stata la religione a farmi seguire i tuoi passi di servire sull’altare, ma il piacere che avevi tu nel fare l’Opera di Dio. Non esisteva ora, né tempo, né distanza che ti potessero fare vacillare. Tanto meno le circostanze!

Ah!!! Prima di sposarmi ho affrontato un “terremoto”, tu sei stato arrestato. Ma prima di essere arrestato, non va via dalla mia mente la scena di vederti arreso come una pecora con le braccia in alto e obbediente a tutto ciò che quegli uomini sconosciuti ti dicevano, con armi, mitragliatori e varie volanti che circondavano la nostra auto.

Un padre umile, semplice, rivoltato contro l’ingiustizia, che ama incondizionatamente le anime, e che dà la vita a persone che non capiranno e non discerneranno mai l’amore puro che ha, e adesso… Preso come un criminale.
Ma… tutte le sue lotte lo hanno reso sempre più forte.

Questo è mio padre.

Nell’Opera, zelante nel servire Dio. Timoroso di Dio. Dedicandosi sempre al massimo per ascoltare la Sua voce.
Come posso essere indifferente e non dire ciò che ho visto in te, papà?

Quante volte sono entrata in camera tua, di sera, per darti il bacio della buona notte e ti ho trovato in ginocchio a parlare con Dio? I miei occhi si riempivano di lacrime nel vedere ciò che fai, e nel vedere il tuo apprezzamento nei confronti di Dio.

Per me, se esiste qualche debolezza in te, non è niente che superi le tue qualità.

I tuoi messaggi di fede che vengono dati in chiesa sono forti come il tuo esempio.
Capisco Dio, quando ci valorizza, perché sicuramente l’esempio che possiamo dedicare a Lui qui sulla Terra è molto forte. Questo supera il valore degli angeli, che non hanno un sacrificio quotidiano come quello nostro.

I tuoi messaggi sono di una fede intelligente, razionale e allo stesso tempo sensibile alla situazione del popolo.

Tu non stai dando consigli alle persone giornalmente, ma a volte senti più dolore di quelli che lo fanno tutti i giorni. Il tuo amore non è così forte solo per ciò che senti o vedi, ma per ciò che Dio ha fatto in te. Vuoi darlo a tutto il mondo.

Come sei, sei semplicemente bello! Bello ai miei occhi.

Non imponi mai niente a nessuno che lavora con te, neanche alla tua famiglia; ma quando tu mi hai vista afflitta o disperata, hai reagito con il tuo amore infinito – non un “amore emozione”, provando pena per me, ma con un amore che mi facesse reagire.

Come potrei dimenticare e non amarti? Come posso non dire tutto questo e avere accesso al mondo per mostrare la mia gratitudine?

E’ impossibile guardarti e non riempirti di baci sul viso e sul collo. Io ho un profondo rispetto e un amore incondizionato per te, papà. Io ti amo, più di quanto immagini. Il mio amore non si dimostra in regali, poiché tutto quello che potrei darti in questa vita è molto insignificante… Ma ciò che posso darti qui è il rispetto e la considerazione che ho verso di te. Perché la mia vita è stato un regalo ad alto prezzo, e qui io la presento solo come una serva di Dio sull’altare, volendo dare continuità a ciò che è successo nella tua vita, perché tu mi hai lasciato questa eredità.

E’ impossibile guardarti e non cambiare vita! E’ impossibile ascoltarti e distrarsi. Tutte le tue parole rimangono qui. E non sono parole menzionate da filosofie evangeliche, ma dalla vita. Esiste differenza e sangue in ciò che dici.

E’ impossibile non accettare il Dio che ti ha creato e non voler servire questo Dio che ti ha dato così tanti benefici.
Papino, tutta la tua vita parla… chi ti circonda e vive con te, e quelli che stanno attenti a ricevere qualcosa per la loro anima, guadagnano tanto. Ed io sono una di queste.

Vai in questa tua forza!!!

Vescovo Edir Macedo
bispomacedo.com.br/it/