Lo yacht di Steve Jobs

Prima di morire, Steve Jobs stava lavorando da cinque anni sul progetto di uno yacht per uso personale. Lo yacht è stato terminato e inaugurato nell’ultima domenica, un anno dopo la morte del genio della Apple. Il costo non è stato rivelato, ma si stima che siano stati spesi decine di milioni di dollari. Nell’inaugurazione, lo yacht è stato battezzato “Venus”, dea romana dell’amore, bellezza, sesso, fertilità, prosperità e vittoria. Ironia?

Non ho niente contro chi arricchisce con il frutto del suo lavoro. Jobs ha lavorato, creato, inventato, ispirato e, meritatamente, è arricchito. Purtroppo, lui non ha vissuto per sfruttare lo yacht che progettò, tra tante altre cose. Distrutto, prematuramente, a 56 anni dall’imperdonabile cancro al pancreas, tutta la sua ricchezza è stata insufficiente per vincere la morte.

Ho pensato a persone come lui, che Gesù ha raccontato in questa storia:

La campagna di un uomo ricco fruttò abbondantemente; egli ragionava così, fra sé: “Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?” E disse: “Questo farò: demolirò i miei granai, ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, e dirò all’anima mia: “Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; ripòsati, mangia, bevi, divèrtiti”.

Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?”

Gesù concluse: “Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio.” (Luca 12.13-21)

Questa storia non è una condanna dei ricchi, ma un’allerta per chi è ricco e non riconosce la vera ricchezza. Dio li chiama stolti. Sanno il valore di uno yacht, un aereo, una macchina, un’impresa, un orologio, un gioiello… Ma non conoscono il valore della propria vita e della vita eterna.

Qualunque sia il tuo saldo in banca, tu sei pronto per morire stanotte? Come sta il tuo saldo nel conto di Dio?

Vescovo Renato Cardoso

Vescovo Edir Macedo
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