CONVERSIONE DI UNA MUSULMANA

Il mio nome Dallia, sono nata in Algeria, sono figlia di un paese molto religioso del’islamismo. Mio padre e un imam (tipo di sacerdote) di una moschea.

A 13 anni usavo il velo, e lo uso ancora oggi a 33 anni.

Ai 17 anni, siamo venuti in Francia a unirmi con la mia famiglia.

A 19 anni, mi sono sposata con un uomo siriano molto religioso. Io dovevo adorarlo, e lui esigeva sottomissione totale.

Mio marito mi menava regolarmente. Una volta mi ha menato con tanta forza che mi ha causato una ferita nelle testa che sanguino copiosamente. I miei figli avevano tutti paura. Allora, il più grande chiamò il medico per aiutarmi, ma mio marito mi lasciò bloccata dentro la stanza. Il medico chiese l’intervento della polizia che riuscì a portarmi all’ospedale.

Per due volte a tentato di uccidermi, perché avevo scoperto un tradimento che mi dava un motivo per chiedere il divorzio. Lui si e portato via tre dei miei quattro figli a Damasco, nella Siria. Chiesi aiuto alla polizia e al “SOS donne maltrattate”, ma, siccome le pratiche di divorzio ancora erano in atto, nessuno poteva intervenire.
Attraverso dell’evangelizzazione, scopri la bibbia, la Parola di Dio, che mostrava amore e rispetto per le donne.
Io, finalmente, ho incontrato la libertà per consegnare la mia vita a Dio.

Ma, per causa della mia conversione, tutta la mia famiglia mi abbandonò. Le mie sorelle, che anche abitavano in Francia, non mi lasciavano andare nelle loro case, perché per loro ero una “impura” e parlavano con me solo dalla soglia di casa.

Se io rivelavo il mio nome di famiglia, non sarei potuta tornare in Algeria, in Siria o qualsiasi paese musulmano, dove avrei subito delle rappresaglie gravi.

Conosco casi di persone che sono state bruciate o che avessero la lingua tagliata per causa della fede. Da quando sto nella IURD in Marsiglia, ho già conquistato varie benedizioni che sono venute dopo catene di preghiere, di sacrifici e dalla campagna d’Israele: Salute: cura dal mal di testa che avevo da molto tempo e anche la cura di mio figlio che soffriva di emicranie, dall’età di sette anni.

Famiglia: la liberazione di un altro figlio che era drogato e dipendeva dalla marijuana. E anche il divorzio che è stato emesso, dopo 10 anni di lotte.

In questa campagna del digiuno di Daniele per il ricevimento dello Spirito Santo, io ero molto motivata per riceverlo. Io stavo tutto il possibile per andare in chiesa.

É stato come una rivelazione per abbandonare una montagna di cose nella mia vita…
Una notte, mi sono alzata alle 03.30 della notte con una pace che mai avevo sperimentato prima, e io sapevo che dovevo perdonare la mia famiglia per gli episodi successi fin dalla mia infanzia.
Dopo mi sono riaddormentata con la decisione di allontanarmi da qualsiasi cosa che poteva perturbarmi nella ricerca dello Spirito Santo.

Mi sono battezzata per ricominciare realmente una vita nuova con Dio.
Da domenica, 17 di aprile, io sono un’altra persona.

Ho pace, fede, forza e coraggio di vivere.

Lo Spirito Santo e con me. Ah, che giorno!!!