Aspettando l'inizio della riunione

Domenica, mentre stavo aspettando l’inizio della riunione nel Tempio, mi misi a scrivere su quel momento di attesa. Come passare un’ora o due ore “in spirito di preghiera”?
Al partecipare del tour nel Tempio con l’equipe del Folha Universal, notai che assolutamente tutto ha un significato. Nulla è lì per caso. Tutto ha una simbologia, anche perché questo è il linguaggio di Dio, da sempre. Ed è lì che percepii che avrei dovuto prestare attenzione assolutamente in tutto, dal momento in cui varco le porte, per comprendere ciò che Dio vuole dirmi.

Sono abituata a entrare nel Tempio appena si aprono le porte. Questo avviene circa due ore prima della riunione. Due ore senza cellulare e tablet, in silenzio, in un luogo con poca illuminazione, per molti questo suonano come una tortura. Se non si fa attenzione, la mente scappa fuori dal Tempio pensando già all’e-mail, al lavoro, nella famiglia e nella morte della giovenca.

Metti in testa una cosa: tu sei nel Tempio. È la tua opportunità di ascoltare Dio che parla al tuo spirito in modo intenso, che può risolvere una parte di cose importanti dentro di te, in una sola volta. La sprecherai? È una grande stupidità cadere nella distrazione anziché trarne profitto.

Resto seduta al mio posto, pregando, scrivendo, leggendo la Bibbia e un libro nostro (anche con luci soffuse), se si osserva il momento che precede la riunione come un momento di preparazione per l’incontro con il grande amore della tua vita, l’Autorità maggiore dell’Universo, ti garantisco, che non sentirai sonno, né in ansia perché non hai i tuoi gadgets “indispensabili”.

Quando ti disponi ad ascoltare Dio, Lui parla. In tutto, Egli parla. È come se tu stessi ricevendo per tutto il tempo SMS dallo Spirito Santo per ricomporre l’in risolto che ti sei portato da fuori. Io ero stanca e sul telone apparve:Ma voi siate forti e non lasciate che le vostre braccia si indeboliscano, perché il vostro lavoro sarà ricompensato. 2 Cronache 15:7 – e le mie forze furono nuovamente rinnovate. Apparve un bel paesaggio in un luogo che sembrava desertico. Allora percepii che anche Dio era là, in mezzo al nulla, Egli conosce quel luogo. Lui conosce il luogo, dove mi trovo, la situazione che mi affligge.

Apparve ancora un’altra immagine, dove un albero cresceva sola alle spalle di una montagna, contro tutte le probabilità. Non sembra avere molta terra lì. Lei sembra fragile, con il suo tronco stretto. Ma cresce. Verde e ferma. Così sono io, con le mie radici nella Roccia. Il tempo non mi ha mai fatto dimenticare.
Io sono quell’albero solitario sulla montagna. Sono una goccia in quell’onda del mare. Sono un granello di sabbia di quella spiaggia, sono una delle foglie di quel bosco. Sono amata e cara da Colui che ha fatto quelle rocce, quegli alberi, quei fiumi. Quei luoghi, così grandi per me, sono minuscoli davanti a Lui. Tutte quelle stelle e paesaggi si inclinano davanti alla Sua bellezza e forza. In mezzo al gelo, nel caldo del deserto, nel vento, nelle nuvole, nel sole, nelle stelle, nelle rocce … in tutta la natura noi vediamo la Sua mano, la Sua gloria.

Dalle cose più immense fino al granellino più piccolo della spiaggia. Quando chiamò Abraamo, Egli disse: E renderò la tua discendenza come la polvere della terra; per cui, se qualcuno può contare la polvere della terra, si potrà contare anche la tua discendenza. Genesi 13:16 disse inoltre Mira il cielo e conta le stelle, se le puoi contare, quindi aggiunse: Così sarà la tua discendenza. Genesi 15:5.

Dio fa lo stesso paragone con due cose completamente differenti ai nostri occhi: le stelle sono immense e la polvere è una cosina minuscola. Ma Dio è di molto superiore a tutto ciò che esiste nell’universo, così, per Lui, queste cose sono equivalenti. Una stella è tanto piccola quanto un granello di polvere e un granello di polvere è tanto grande quanto una stella. Per questo, è scritto:

Poiché così dice l’Alto e l’Eccelso, che abita l’eternità, e il cui nome è Santo: Io dimoro nel luogo alto e santo e anche con colui che è contrito e umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare lo spirito dei contriti. Isaia 57:15

Grandezza e distanza non Lo limitano. Per Dio, ambedue hanno la stessa grandezza e la stessa importanza. Perché allora, Lui non dovrebbe importarsi con me? Lui ha scelto di importarsi. Ha scelto di farci partecipi della Sua gloria. Il minimo che possiamo è restituire questa scelta. Saremo sempre debitori. Non Gli possiamo dare nulla perché tutto proviene dalle Sue mani. Lui ci ha dato il privilegio di onorarLo con ciò che ci ha dato. La nostra vita, il nostro lavoro, il nostro corpo, le nostre scelte, il nostro denaro, il nostro tempo, tutto quello che diciamo che è “nostro”, proviene dalle Sue mani.

Scrivo queste cose mentre aspetto che inizi la riunione. Perché ha scelto di ascoltarLo, Lui parla con me anche prima che il vescovo salga sull’Altare. E continua a parlare anche dopo, per mezzo della Parola, della musica, delle preghiere e dell’offerta, la pace di quel paesaggio in realtà è dentro di me. I candelabri alle pareti mi ricordano che devo mantenere la fiamma accesa e l’Arca dietro al velo, aspettando il momento giusto per essere vista, il velo stracciato, dandoci accesso alla Salvezza.

La mia intenzione è di svegliare chi sta dormendo. “Sveglia , o tu che dormi, e Cristo ti illuminerà”. Vuoi essere illuminato. Se tu decidi che la tua visita al Tempio sarà speciale, approfitterai di tutti i momenti della tua permanenza là. Dio è lì, e usa perfino gli istanti meno probabili per parlare con noi quando Gli prestiamo attenzione. I problemi che avevo in testa nel momento in cui stavo meditando nelle grandezze di Dio, sono diventati talmente minuscoli, che compresi ciò che Lui si aspettava da me. Tanto che io non vorrei mai lasciare il Tempio. No l’edificio fisico, perché alla fine della riunione devo uscire (pur non avendo alcuna intenzione, penso che potrei avere qualche problema con l’equipe della sicurezza se dovessi insistere nel permanere lì dentro) dall’ambiente di timore, reverenza e confidenza. E dato che io sono il tempio dello Spirito Santo, osservando il Tempio comprendo come io devo essere, e osservando l’Arca comprendo come deve essere il mio cuore.

Quando il velo si aprì e l’Arca apparve, fu come se si aprisse un portale. Mi ero preparata, per questo potei entrare. A metà della riunione il Vescovo mostrò l’immagine dell’universo … e, guardando le galassie, percepii che la mia meditazione a riguardo della grandezza di Dio aveva bisogno di un piccolo upgrade. Per qualcuno che polvere e galassie sono cose della stessa grandezza di sicuro si aspetta che io veda tutte le cose con la stessa prospettiva. Dalla prossima volta che entrerai nel Tempio, pensa in questo privilegio. Davanti a tutto questo, sinceramente, il mio smartphone ha perso tutta la grazia.

Vescovo Edir Macedo
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