18° giorno del digiuno di daniele

Se Dio sapeva che Abrahamo avrebbe consentito alla prova di sacrificare suo figlio Isacco, perché lo ha messo alla prova?

Dio lo ha messo alla prova per lasciare chiaro alla razza umana che qualsiasi persona è in condizioni di Amarlo e credere in Lui, anche se è portata ai limiti del sentimento. Abrahamo non era dello Spirito, non era battezzato nello Spirito Santo, non possedeva l’unzione dello Spirito, come qualche profeta e re d’Israele, infine, Abrahamo era semplicemente un uomo comune come ognuno di noi. Anche così è stato capace di superare gli appelli del cuore e obbedire a Dio. Ora, se questo è stato possibile con Abrahamo, allora tutti gli esseri umani potrebbero pagare il prezzo per negare se stessi, prendere la propria croce e seguire Suo Figlio Gesù.
Nel sacrificio di Gesù, gli increduli possono affermare che Lui era Dio e che a causa di questo poteva superare gli appelli della carne.

L’atteggiamento di fede di Abramo risponde anche a coloro che raccolgono un sacco di scuse per negare la loro fede in Gesù e che si sono arresi ai capricci della carne. Il fatto è che il Signore mai chiede o chiederà qualcosa che non può servirgli. Quando diede al servo un talento, ovviamente, sperava che lo moltiplicasse. Ma invece, lo ha nascosto e ha persino sostenuto…“Signore, io sapevo bene che tu sei un uomo aspro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; perciò ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento…” Matteo 25.24-25

Non c’e servo di Dio senza talento. Quelli che si sono, sono serve cattivi, negligenti e timorosi, che al di la di avere i talenti, li nascondono. E gettate questo servo inutile nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti”. Matteo 25.30


Vescovo Edir Macedo
bispomacedo.com.br