MINIMO contro MASSIMO

DARE IL MINIMO (pregare, andare in Chiesa, digiunare, fare carità, perdonare, essere onesto, leggere la Bibbia, evangelizzare, essere una brava persona) DI SE ED ESSERE FRUSTRATO

Esiste una soluzione generalizzata che, purtroppo, è stata e continua ad essere condivisa dall’umanità. Molti lo hanno fatto in passato e tanti altri continuano a farlo nel presente… vogliono, con tutte le loro forze, credere che se saranno ‘buoni’ ‘guadagneranno il cielo’. Pero, quello che loro, di fatto, non conoscono, è che questo è il loro più grande handicap, il loro tendine d’Achille, e quindi quello che stanno facendo è, soltanto, ‘dare il minimo’, credendo di fare ‘tanto’.

“Ma, cos’è dare il minimo?”… forse ti chiedi. Infatti, per molti, il ‘minimo’ non è così facile da identificare, visto che sono già abituati a darlo quotidianamente. Ogni giorno che si alzano è come se ci fosse un incrocio davanti a se, devono realizzare scelte che, nella maggioranza delle volte, oscillano tra il ‘giusto e lo ‘sbagliato’. Pregare o non pregare? Andare in Chiesa o rimanere a vedere la televisione? Fare carità o essere avaro? Perdonare o custodire risentimento? Essere onesto o ingannare il mio simile? Essere una buona persona o essere meschino? … sarà che meritiamo un premio optando per la prima opzione? No, questo è il nostro ‘minimo’, in una certo modo è ‘nostro obbligo’ … è per questo che solo ‘dare il minimo’ non è sufficiente per la realizzazione personale, è necessario andare oltre… entrare nel territorio del ‘massimo’.

Questa è la ragione per cui molti vivono con la sensazione di fare tanto (‘illusione del minimo’) e continuano nella stessa vita di sempre, come se la loro ricompensa tardasse… tuttavia, questa verrà solo quando ci esponiamo oltre i nostri limiti, trovandoci nel ‘territorio sconosciuto’ del sacrificio.

Non ti ingannare aspettandoti il massimo, quando tu hai dato solo o fatto il minimo!

CONTRO

DARE IL MASSIMO DI SE ED ESSERE REALIZZATO (Sacrificio Spirituale: obbedienza alla Parola di Dio; Sacrificio Fisico: negare le tue volontà, manie, desideri…. Sacrificio materiale: restare nella dipendenza di Dio mettendo, volontariamente il tuo sostegno sull’Altare, come sacrificio volontario sull’Altare di Dio)

C’è una frontiera che separa quello che veramente siamo da quello che scegliamo di rivelare ed è in questo dominio che ci parla il sacrificio, poiché è in questo ambito che diamo il massimo. Semplificando, il sacrificio inizia nell’interiore dell’essere umano e si propaga nelle attitudini che lui prende nelle differenti aree della tua vita.

Obbedire alla Parola di Dio, negare la propria volontà, restare nella dipendenza Sua, dare il ‘massimo’ inizia da qui, per l’esigenza per noi stessi di una realtà, fino al momento, inesistente. E, così riveliamo non la versione media di quello che siamo, ma l’eccellenza di ciò che desideriamo essere.

Il sacrificio, dunque, ci spinge, in modo impetuoso, dal ‘territorio conosciuto’ verso una zona di apparente sconforto, dove ci avviciniamo al ‘calore coinvolgente’ della realizzazione. È questo il cammino, non esiste un altro! Ossia, quando estrapoliamo dal nostro ‘minimo’ verso il nostro ‘massimo’, ma facendolo con tutto l’impegno e in piena coscienza dei nostri atti.

Se nei nostri rapporti tra esseri umani non accettiamo dare il massimo e ricevere il minimo, immagina nella relazione tra l’essere umano e Dio? Dio diede il Suo Massimo e aspetta, minimo, il nostro tutto!

Ti vedo nella IURD, o sulle Nuvole!

Vescovo Julio Freitas
bispojulio.com