Luogo di Decisione

Elia aveva davanti a se un’impresa ardua,lui contro l’incredulità, sicità, fame. Menzogne, e i falsi profeti di Baal … 1 contro 852*…

(*Acabe e Jezabel)

“CHI È IL VERO DIO?”

Era questa la risposta che dipendeva da quella sfida lanciata dal profeta Elia, che aveva come obiettivo liberare il Popolo di Dio dalla sete, fame, miseria e schiavitù derivanti dall’inganno religioso e politico dell’epoca, dove cavalli e muli valevano di più delle vite umane. Ma così, come il Fuoco di Dio consumò l’olocausto sul Monte Carmelo, continua, oggigiorno, a Consumare il male, arde per la giustizia e si diffonde attraverso le nostre vite, Membri della Chiesa Cristiana dello Spirito Santo che si è diffusa per tutto il mondo.

Per questo motivo, tutte le persone devono essere condotte alla stessa sfida, che inizia sull’Altare del Sacrificio – volontario, sull’Altare del Monte Carmelo. Però, il sacrificio di Elia non fu semplice, in verità, fu abbastanza complesso, esigendo la realizzazione di varie tappe, che lo stesso Elia s’impuntò per compierle, una ad una, per darci l’esempio di superamento e realizzazione per mezzo della Fede – Sacrificale nel Dio – Vivo:

1° LE 12 PIETRE DELL’ALTARE

Elia sfidò, iniziando nel ricostruire l’Altare per tutto Israele (12 pietre). Ossia, la raccolta delle 12 pietre, non fu casuale.

Quella scelta significava che tutto il popolo era lì, rappresentato dalle 12 Tribù d’Israele, osserva che il Profeta del Dio – Vivo disse: “prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale l’Eterno aveva detto: “Il tuo nome sarà Israele”.

Lui stava convocando in quel momento, che esigeva unione e non separazione. Che momento era quello? Era il momento della decisione, della definizione, dell’abbandono delle vecchie pratiche per assumere quelle della Fede – Intelligente. È così la sfida del Sacrificio.

Ricchi poveri, colti e ignoranti, uomini e donne, sono tutti chiamati a una decisione, com’è scritto: “Allora Elia disse a tutto il popolo: Avvicinatevi a me!…” (1 Re 18:30-31), perché quello, era il momento e il luogo della decisione.

2° LA GRANDE FOSSA

“Fece intorno all’altare un fosso della capacità di due misure di grano (…) L’acqua scorreva attorno all’altare ed egli riempì d’acqua anche il fosso.” (1 Re 18:32-35)

Questo riga, il solco, fatto in torno all’Altare, , sarebbe il limite di separazione tra il Sacrificio e il rimanente, ovvero, del proprio Elia.

Riempiendo il solco di acqua, che cosa voleva dimostrare Elia? Che lui e il sacrificio erano una cosa unica, che non vi era più distinzione o separazione tra i due.

Ciò che il popolo voleva di più, era l’acqua, la pioggia, ma per questo, era necessario il Sacrificio. Era questa la visione (riga, cerchio) che Dio avrebbe versato su Israele, ossia, di benedizioni senza limiti, senza inizio e senza fine, senza frontiere eterne.

3° SISTEMARE LA LEGNA

Il compito di Elia non si limitò nel restaurare soltanto l’Altare e versare l’acqua nel solco in torno allo stesso e sull’olocausto, facendo trasbordare il solco.

Mancava la legna, pesante e difficile da trasportare, senza la quale, il Sacrificio non avrebbe potuto bruciare. Tuttavia, puoi osservare i dettagli di questa legna che era completamente intrisa, di fatto era impossibile la sua combustione, giacché tutti sappiamo che la legna asciutta è quella che brucia meglio. Però, non poteva mancare nessun dettaglio nel Sacrificio di Elia, doveva essere completo!

Nulla poteva esser lasciato da fare per dopo l’aver acclamato. Doveva esser fatto tutto, pronto per presentare il Sacrificio.

4° L’OFFERTA DELL’OLOCAUSTO

Era sottointeso, che il Fuoco sarebbe sceso dall’Alto se ci fosse stato l’olocausto, tuttavia, in estrema miseria, l’offerta del Sacrificio doveva esser fatta qui, sulla terra, da Elia. Questa sarebbe la parte “visibile”, perché l’Invisibile, il Soprannaturale avvenisse. Così, Elia mise entrambe le parti dell’offerta di olocausto perché tutti vedessero la dimensione della sua fede, consegna e dipendenza, ossia, che lui, in nessun modo, dubitava che il miracolo sarebbe avvenuto.

“Poi vi sistemò la legna, fece a pezzi il torello e lo pose sopra la legna.”
( 1 Re 18:33)

5° VERSARE L’ACQUA

4 orci per 3 volte, ossia, Elia versò 1 orcio, l’equivalente di 12,5 litri, per tre volte, totalizzando così, 150 litri di acqua, che all’epoca, valeva più dell’oro. Quest’atto simbolizzava, nuovamente, il Sacrificio per le 12 tribù d’Israele, mettendo ancora di più la sua vita in pericolo.

L’acqua simbolizzava esattamente quello che non esisteva, l’attuazione dell’impossibile, anche davanti alle difficoltà.

“Di nuovo disse: Fatelo una seconda volta. Ed essi lo fecero una seconda volta. Egli disse ancora: Fatelo per la terza volta. Ed essi lo fecero per la terza volta. L’acqua scorreva attorno all’altare ed egli riempì d’acqua anche il fosso.”
(1 Re 18:34-35)

Come Elia, anche noi della Chiesa Cristiana dello Spirito Santo accettiamo prima Sacrificare, perché gli altri milioni facciano lo stesso e vedano quanto è grande il nostro Dio!

Dio è con te, e anch’io!

Vescovo Julio Freitas
bispojulio.com