La 5° lettera , l’arma segreta!

Le prime 4 lettere vennero sigillate, però, la 5° lettera inviata era aperta …

“Allora Sanballat mi mandò il suo servo a dirmi la stessa cosa per la quinta volta con in mano una lettera aperta, nella quale stava scritto: Corre voce fra le nazioni, e Gashmu l’afferma, che tu e i Giudei tramate di ribellarvi; perciò, secondo queste voci, tu stai ricostruendo le mura, per diventare il loro re …” (Neemia 6:5-6)


Come puoi osservare in questo passaggio biblico si riferisce soltanto a Sanballat e Gashmu, ma non si trattava di una trinità? Allora dov’era Tobia mentre Sanballat e Gashmu inviavano le lettere per tentare di togliere Neemia da Gerusalemme?

È esattamente qui che vediamo il modo di agire del diavolo … lui agisce nella penombra, in modo astuto, furtivo, alle spalle. Se lui non raggiunge i suoi obiettivi già al primo tentativo, va a cercare i “rinforzi” e, se la persona non è spirituale, coraggiosa, perseverante, finirà per essere raggiunta e, eventualmente, cadrà.

Che cosa significa la lettera aperta? Immagina di ricevere una lettera aperta ai giorni d’oggi, è già motivo di preoccupazione su chi ha saputo del suo contenuto, in passato, questa diffidenza era giusta, poiché, il ricevere una lettera aperta simbolizzava proprio questo: che tutti erano già a conoscenza del suo contenuto. Allora, si trattava di una provocazione, di una minaccia, di esercitare la più grande pressione possibile e immaginabile.

Il diavolo, attraverso della lettera aperta di Sanballat, tentava di intimidire, accusare, confondere e perturbare Neemia, servendosi della menzogna e del travisamento dei fatti. Se Neemia avesse dato ascolto, avrebbe agito precipitosamente, prendendo decisioni premature basate sull’ansia. Osserva che il diavolo 1°lo derise, in 2° luogo lo minacciò e in ultimo, USÒ LA SUA ARMA PIÙ POTENTE, LO ACCUSÒ! Poiché questa è senza alcuna ombra di dubbio, la sua arma più potente!

Tentò di mettere Neemia contro se stesso, contro la sua Fede-intelligente e contro il Proprio Dio! Ma Neemia era deciso!

“Gli mandai a dire: Le cose non stanno come tu vai dicendo, ma tu le inventi nella tua stessa mente. Tutta quella gente infatti voleva farci paura e diceva: Le loro mani lasceranno il lavoro che rimarrà incompiuto. Ora perciò, o DIO, fortifica le mie mani!” (Neemia 6:8-9)

Contrari allo spirito che era in Neemia, i suoi nemici, accomodati, codardi e bugiardi, riccorrevano a scuse, menzogne e minacce … tutto perché Neemia abbandonasse la sua opera e uscisse da Gerusalemme – IURD, diventando come loro. Però Neemia li contrariò, chiedendo a Dio di fortificare le sue mani in modo che potesse terminare la sua opera! Tale come noi, che dobbiamo completare l’opera e, non lasciarla in rovine, con brecce e senza porte! E, al concludere l’opera per se stesso, avrà anche che, individualmente, lottare contro Sanballat, Tobia e Gashmu, la trinità del male, che simbolizza lo scherno, la minaccia e l’accusa. Come? Facendo uso della Trinità di Dio. Il Suo Spirito, il Suo Nome e la Sua Parola, per questo motivo che Neemia chiese soltanto una cosa: PIÙ FORZA!

Si evidenzia che tutto ciò che Neemia aveva scoperto inerente a ciò che loro dicevano, proveniva da un cuore pieno d’incredulità, invidia, orgoglio, paura e ipocrisia. Non fu a caso che il Proprio Dio Afferma che il cuore è disperatamente corrotto. Non possiamo lasciarci condizionare dal nostro cuore, e tanto meno dal cuore degli altri: “ che è inventato dal tuo cuore”, ossia, il cuore inventa!

Vescovo Julio Freitas
bispojulio.com