“GUARDARE VERSO DI ME”

32 mila uomini sono stati chiamati per lottare contro i madianiti e di questi, 22 mila anche se insoddisfatti, hanno assunto il loro status di timidi e paurosi, tornando a casa. Solo che Dio non può contare su i timidi e paurosi, perché il Suo Spirito è potente, impavido è coraggioso. È non stato Lui che ha detto: “Il Mio nome è il Signore degli Eserciti?”. Dopo tutto, il nostro Dio e un Dio di guerra e chi pensa che Lui è di pace si sta sbagliando, perché la pace è data solo dopo che tu hai fatto una guerra contro la miseria, la malattia, il vizio, la maledizione, il diavolo … che cosa ha detto il
Signor Gesù quando è venuto in questo mondo? Lui disse: “Sono venuto a portare la spada”. La spada che rappresenta la Parola di Dio, essendo un’arma di attacco e di difesa. Ma se tu non ne farai uso, finirai per essere un/a sconfitto/a, anche se frequenti la Chiesa e credendo in Dio. E se non estrarrai la tua spada, non farai il tuo sacrificio e non darai il tuo grido di battaglia, nessuno lo farà per te!

E lo stesso quando rimasero in 10 mila, Dio disse ha Gedeone di farli scendere verso le acque e di questi, 9.700 si sono inginocchiati per bere, i quali al di là di essere uomini di guerra, erano rilassati. E, quando tu rilassi la tua fede, allora sei escluso/a! Solo che non è stato Dio ad escluderti, ma tu stesso, perché al di là di essere una persona rilassata nella tua fede, Lui non ti può obbligare a essere diligente e rivoltato.

“Divise quindi i trecento uomini in tre schiere e consegnò a tutti trombe e brocche vuote con fiaccole dentro alle brocche” (Giudici 7.16)

Dopo essere rimasti solo in 300, essi hanno ricevuto la trombetta che rappresenta il giudizio, la giustizia. E tu vuoi che Dio faccia giustizia nella tua vita? Allora, devi essere coraggioso, un guerriero, rivoltato … E anche i 300 hanno ricevuto delle brocche vuote. E tu con chi stai? Se sei pieno/a di orgoglio, di timidezza, paura, ansietà, adagiamento, malizia, rancore, dubbio … e ora che ti svuoti di tutto questo! E Gedeone ha consegnato ancora un terzo elemento, le torce, che rappresentano il fuoco, lo Spirito Santo, che illumina e da direzione. Perché, è il Suo Spirito che guida e fortifica! Ricordi che cosa ha detto Gesù: Chi mi segue non camminerà nelle tenebre”. Perché chi Lo segue non andrà senza una direzione e con paura, al contrario, ha la luce della vita, cioè lo Spirito Santo.

“E disse loro: Guardate ,e fate come farò io; quando sarò giunto ai margini dell’accampamento voi farete esattamente come faccio io” (Gc 7.17)

Cioè, Gedeone gli stava dicendo: “così come io ho sacrificato, fatelo anche voi”. E non è quello che non chiamiamo testimonianza? Solo quello che sente ed è rilassato dice: “voglio quello che ha conquistato lui!”. Mentre il rivoltato dice: “faro quello che ha fatto lui!”. Perciò, quello che impedisce alla persona di vincere in questa vita non è solamente la mancanza di una rivolta, ma anche la mancanza di azione della rivolta. Ora, lo Spirito di

Rivolta portava Gedeone e i 300 verso la più grande battaglia delle loro vite. Era tutto o niente! Vita o morte! Dopo tutto, Dio ti ha portato qui, non per farti vedere quello che questi testimoni hanno conquistato, ma perché tu sappia quello che bisogna fare per vincere la tua battaglia, che ancora non ha vinto! Perché, al di là di avere tutta la conoscenza, le abilità, l’insoddisfazione, la rivolta .. se la persona non è disposta a mettere tutto sull’Altare, la vittoria non ci sarà, perché Dio agirà solamente dopo che la persona avrà tutto quello in suo potere.

“Quando suonerò la tromba, io e tutti quelli che sono con me, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l’accampamento e griderete: Per l’ETERNO e per Gedeone” (Gc 7.18)

Allora, tu dovresti pensare: “ è il mio momento, è arrivato il mio turno!”. Perché, il Fuoco Santo è per tutti quelli che sono disposti a lottare per la realizzazione totale nella sua via. E anche se tu hai una “montagna di problemi” vai all’attacco, e non temere di usare la tua fede, materializzandolo in un sacrificio volontario a Dio. Non guardare le difficoltà, ma l’Altare, il tuo sacrificio e all’attacco!

Dopo tutto, la battaglia che Gedeone ha affrontato era totale, perché oltre a superara la paura, traumi nemici, ha sofferto per la resistenza del suo proprio popolo. E la cosa brutta e che nessuno si aspetta una resistenza dentro della propria casa, perché alla fine, tutti ci aspettiamo che venga dall’esterno, ma mai all’interno. Guarda verso la Promessa che non manca e non smettere di lottare in qualsiasi circostanza, anche se tutto cospira contro di te, non lasciare che niente ti impedisca di raggiungere la vittoria.

Nella valle dove c’erano più di 135 mila uomini, “armati fino ai denti”, Dio ha promesso che questi sarebbero stati sconfitti come un solo uomo, perché chi stava dietro di loro, era uno solo: il diavolo! E chi fa il vero sacrificio vince il diavolo e i problemi, anche sono innumerevoli, saranno tutti superati. Ma che rimanga ben chiaro per te che cosa stai guardando: verso le difficoltà o il sacrificio? Verso Dio o verso i problemi generati dal diavolo?

“Anche noi dunque, essendo circondati da un tale nuvola di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allontanandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti. Tenendo gli occhi su Gesù, auto, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce, disprezzando il vituperio, e si posto a sedere alla destra del trono di Dio” (Ebrei 12. 1-2). É, pertanto, necessario perseveranza nella pratica del sacrificio, poiché questo è l’unico modo, lottando fino a vincere. Dopo tutto, guardare verso Cristo e guardare verso il sacrificio fino alla fine.

Ci vediamo in Chiesa o fra le nuvole!


 

 

 

 

Per il tuo servo in Cristo

Vescovo Julio Freitas
www.bispojulio.com