“Eccomi” vs “Non me la sento di farlo!”

Quando convocati per presentarci per realizzare uno determinato compito possiamo avere due opzioni possibili: o la realizziamo o presentiamo scuse.

“Ma, non è giusto… come puoi togliermi così il mio sogno?… che tipo di Dio è il Signore?… ma, io lo amo tanto!!!… io non riesco, è sangue del mio sangue” e le scuse che potremmo articolare per Abrahamo, in quel momento in cui Dio gli chiedeva suo figlio Isacco in sacrificio, sono, effettivamente infinite, ma mai sarebbero diverse da questo, da scuse.

Ma, ci sono cose che non cambiano e la maggior parte di esse sono quelle che si prendono dalla natura umana. Osserviamo questo dalle risposte (scuse) più comuni da parte di molte persone nel momento in cui Dio le chiama per il sacrificio e che sono le seguenti: “Non SENTO nel mio cuore di fare questo… non ho condizioni… Dio sa la mia situazione…”

Nel frattempo, per un breve spazio di tempo, mettiti nei panni di Abrahamo e concentrati nel momento in cui Dio gli diede un ordine, dicendo:

“Prendi ora tuo figlio, il tuo unico figlio, colui che tu ami, Isacco, va’ nel paese di Moriah e là offrilo in olocausto (ossia: lega le mani e i piedi di Isacco, taglialo in pezzi e dopo metti fuoco sui pezzi finché siano ridotti in cenere… Questo è l’olocausto) su uno dei monti che io ti mostrerò”
(Genesi 22.2)

Chiunque può concludere che Abrahamo non SENTIVA NESSUNA VOLONTÀ di fare quello, o no? E che padre SENTIREBBE volontà di fare una simile mostruosità? Al contrario, certamente lui sentiva volontà di dire una quantità di parole a Dio su come quello non era giusto, invece, la reazione di Abrahamo fu straordinariamente spettacolare, perché lui agì per l’obbedienza alla VOCE di Dio (fede intelligente) e non per ciò che SENTIVA, che erano due cose completamente differenti.

Umanamente parlando, lui non aveva condizioni di fare quello, visto che, perdendo il suo unico figlio legittimo, avrebbe potuto dire addio alla discendenza che tanto voleva… però, anche così lo fece, superando e contrariando le sue VOLONTÀ/SENTIMENTI. In tutto il processo, Abrahamo non diede mai la scusa preferita di molti, che è: “DIO SA!” e, parlando di questo, chi fu l’inventore di questa frase, apparentemente “innocente”, “sincera” e “inoffensiva”, ma che, quando usata in situazioni come questa, prova solo a mascherare i dubbi nascosti?

La prima volta che questa espressione fu usata è in (Genesi 3.5), in una circostanza che niente ha a che vedere con quella in cui l’essere umano si è abituato a darla! Per questo, ogni volta che pensi a dare la scusa “Dio sa!”, sappi che Lui sa sì, che molti di noi usiamo ciò che sarebbe necessario come scusa, anche con Il proprio Dio.

Pr. James Alves


Per il tuo servo in Cristo
Vescovo Julio Cesar
Bispojulio.com