Come superare un problema impossibile

“Dopo queste cose, ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.” (Giovanni 5.1).

Gesù non andò alla festa ma dove c’erano i bisognosi.

Poiché,le feste sono per i religiosi che provano a camuffare la sofferenza con esse.

“Or a Gerusalemme, vicino alla porta delle pecore, c’è una piscina detta in ebraico Betesda, che ha cinque portici. Sotto questi giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici, i quali aspettavano l’agitarsi dell’acqua. Perché un angelo, in determinati momenti, scendeva nella piscina e agitava l’acqua; e il primo che vi entrava, dopo che l’acqua era agitata, era guarito da qualsiasi malattia fosse affetto.” (Giovanni 5.2-4)

Questa grande piscina con molti infermi significa quelle persone che credevano in Dio e avevano la speranza di risolvere i problemi che stavano “caricando” da molti anni e mai avevano risolto. Loro vegetavano su una favola e non su una promessa, infine, stavano aspettando e credevano in Dio in modo sbagliato.

Tutti coloro che stavano li credevano in questa storiella, favola, racconto o leggenda inventata dal “diavolo”, “satana”, “dragone” e “antico serpente”, il quale faceva che loro alimentassero una falsa speranza. E la verità è che loro mai superavano e continuavano sempre ad essere superati. E questo che fanno oggi le sette e religioni e chi le segue e crede nelle loro favole continuerà malato e sconfitto.

“C’era là un uomo infermo da trentotto anni.” (Giovanni 5.5)

Tutta una generazione maledetta a causa di una credenza sbagliata e lui aspettò uno, due, 10, 30… 38 anni.

“Gesù, vedendolo disteso e sapendo che si trovava in quello stato da molto tempo, gli disse: «Vuoi essere guarito?».” (Giovanni 5.6)

Perché Gesù non lo curò se sapeva ciò di cui aveva bisogno? Lui chiede per provare alla persona che il suo problema sta nella mancanza di attitudine, rivolta e materializzazione. Immagina di venire in Chiesa per 38 anni e non risolvere la tua vita, che non succede niente con te…

“L’infermo gli rispose: «Signore, io non ho nessuno che mi metta nella piscina…” (Giovanni 5.7)

Dio non voleva sapere se lui aveva o no qualcuno che lo mettesse nell’ acqua, come Lui non vuole sapere se tu hai o no condizioni di risolvere la tua vita. Lui gli chiede: vuoi?!? E molti danno una scusa a Dio perché sono accomodate, e dicono: “non mi sono sposato, non ho pagato i miei debiti, sono malato, sono depresso…”. Dio non vuole scuse di disanimati, ma vuole che il deciso, decida.

“…quando l’acqua è agitata, e, mentre io vado, un altro vi scende prima di me». Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina».” (Giovanni 5.7-8)

Alzati, poiché, la tua peggiore malattia è quella che sta nella tua testa. Per questo, no ti prostrare, perché tu sei vivo!!! Devi alzarti!!! E subito si è visto curato, poiché, unì la speranza con la fede e, quando si mette la speranza e la fede insieme, il miracolo si materializza e la vita va. Allora, prendi il tuo lettuccio e cammina!

Ti vedo nella IURD, o sulle nuvole!


Per il tuo servo in Cristo
Vescovo Julio Cesar
Bispojulio.com