Chi non si è mai sentito rifiutato?

Tutti noi siamo già stati rifiutati in un modo o nell’altro. In casa quando eravamo più piccoli, tutti noi abbiamo già ascoltato che potevamo fare questo o quello perché eravamo solo bambini. A scuola ci sono sempre quei gruppetti dei più popolari che si allontanano dagli altri, che vi dicono: stupidi, ciccioni, magri, bianchi, neri, brutti… che non ti fanno giocare a calcio nella loro squadra, per esempio, e che ti dicono che giochi male. E questo è successo a me!

Esiste sempre una passione da adolescente che ci dice che no e che non è interessata a noi. Tutti siamo già stati rifiutati in una relazione che è finita e abbiamo sentito il doloroso “non sei più nel mio cuore”. Anche nelle città e nei quartieri c’è sempre chi non ci accetta in mezzo a loro. E quando siamo già adulti abbiamo la necessità di lavorare e raggiungere i nostri obiettivi, ma, molte volte, ci dicono: “Purtroppo non hai la qualifica necessaria, l’esperienza o la maturità per fare questo lavoro”.

Un’altra forma di rifiuto che può succedere è chiedere la mano della tua fidanzata in matrimonio ai genitori e loro dicono di no, perché pensano che tu ti stai approfittando della situazione loro economica. Questo ferisce profondamente colui che vuole sposarsi e ha l’intenzione di costruire una famiglia. Allora e quando andiamo in banca a chiedere un prestito e ci dicono di no, perché non diamo nessuna garanzia che possiamo pagare dopo, anche qui stiamo ricevendo un rifiuto.

In varie religioni, molte volte, capita anche che non siamo accettati perché siamo peccatori, non abbiamo fatto la prima comunione o non facciamo carità… Il proprio Signor Gesù fu rifiutato dal ventre, quando Giuseppe pensava di lasciare Maria perché pensava che aveva avuto relazioni con un altro uomo. Oltre a questo, anche Lui fu rifiutato da quelli che Lo videro crescere equilibrato e come un esempio da seguire, provando a buttarlo da un precipizio. E che cosa fece di male il Signor Gesù? Niente! Amò, perdonò e fu vero. E anche così che cosa fecero i suoi discepoli? Lo abbandonarono. Giuda Lo vendette, il suo proprio popolo Lo giudicò e Lo condannò.

Ma affinché Dio ci possa aiutare, dobbiamo avere, in primo posto, la nostra fede definita e, in secondo posto, specificare che cosa vogliamo.

E Gesù, fermatosi, ordinò che lo si chiamasse. Chiamarono dunque il cieco dicendogli: Fatti animo, alzati, egli ti chiama!. Allora egli, gettando via il suo vestito, si alzò e venne a Gesù. E Gesù, rivolgendogli la parola, disse: Che vuoi che io ti faccia?. Il cieco gli disse: Rabboni, che io recuperi la vista!. (Marco 10.49-51)

Gesù vuole avere la certezza della nostra fede e che noi abbiamo ben chiaro quello che vogliamo raggiungere. Tu riesci a vedere la tua vita economica con successo tramite la fede in Dio? Riesci a vederti prosperando, aiutando la tua famiglia, pagando i tuoi debiti e avendo il sufficiente per te, per i tuoi e per l’opera di Dio? Riesci a vederti ad aiutare le persone ad evangelizzare? Riesci a vederti pieno di Spirito Santo, senza paura della morte, invecchiando in salute, equilibrio e realizzazione? Se tu riesci, allora, puoi ottenere il miracolo di dui tanto hai bisogno subito.

E Gesù gli disse: Va’, la tua fede ti ha salvato. E in quell’istante recuperò la vista e si mise a seguire Gesù per la via. (Marco 10.52)

Le persone ti seguiranno e riconosceranno il grado della tua fede intelligente o del beneficio di cercare la tua fede in Dio, quando vedranno il risultato. Non basta dire di credere in Dio e che hai fede, devi dimostrarlo.

Ti vedo nella IURD, o sulle Nuvole!

Vescovo Julio Freitas
bispojulio.com