Chi non semina, non raccoglie!

Dove andrai, dove lavorerai, dove metterai la pianta dei tuoi piedi, avrai la direzione e la benedizione di Dio e potrai fare la differenza.

Chi lavora con mano pigra impoverisce, ma la mano degli uomini solerti fa arricchire. Chi raccoglie nell’estate è un figlio prudente, ma chi dorme al tempo della mietitura è un figlio che fa vergogna. (Proverbi 10:4-5)

Il pigro è colui che non va oltre, che non impegna tutta la sua forza, che non da il suo meglio in ciò che fa … Perché? Perché non crede che sarà riconosciuto dal suo datore di lavoro, che sarà retribuito giustamente, non crede che il cliente rimarrà soddisfatto o che prosperità. Per questo fa le cose, ma con mano pigra, ossia, non mette tutta la sua forza e non da tutta la sua attenzione perché non crede nella ricompensa. Questi sono quelli che non guadagnano nulla e perdono anche quel poco che hanno.

Già il solerte, non è ricco, ma arricchirà. Quando tu ami e credi in ciò che fai, dai il tutto di te o soltanto la metà? Tutto.

Dio non fa magie e non è perché tu sei buono e onesto che prospererai e che Dio ti benedirà. Devi lavorare, credere e amare ciò che fai e, se questo non accade, allora cerca di scoprire qualcosa che ami e fallo bene.

Nessuno prospera facendo qualcosa che non gli piace, che non lo realizza. Ma, quando la persona ama quello che fa e crede in questo, da il suo tutto, sia negli studi, nel lavoro, nella sua preghiera, nella sua decima, nell’andare in chiesa, nella lettura della Parola di Dio … Lei da tutto di se! Il solerte è colui che agisce all’istante, non resta aspettando in ciò che accadrà.

È scritto che chi resta soltanto ad osservare le nuvole non semina e, di conseguenza, non raccoglie. Chi non raccoglie, passa fame, passa necessità. La colpa non è di niente e nessuno oltre al negligente.

Fa quello che devi fare, impegna tutta la tua forza, sii solerte! Solo così crescerai e prospererai.
Ci sono benedizioni sul capo del giusto, ma la violenza copre la bocca degli empi. (Proverbi 10:6)

Sulla testa della persona che è giusta ed è fedele a Dio vi è benedizione, ossia, vi è direzione e lui sa discernere tra ciò che è sbagliato e ciò che è giusto, tra la menzogna e la verità, l’ingiustizia e la giustizia, l’ipocrisia e la sincerità, l’accomodamento e l’azione … Sa dove si trova e dove Dio vuole che stia, ciò che ha e ciò che Dio vuole che abbia, come sta facendo le cose e come Dio vuole che le faccia.

È fondamentale avere sulla testa la benedizione di Dio e quando non usa la testa, tutto il suo corpo soffre.

Quando tu pronunci parole negative come “io sono stupido”, “sono un fallito” o “sono nato per soffrire”, stai fortificando il male e indebolendo la tua Fede.

Nella bocca del perverso vi è violenza ma, nella bocca del giusto, vi è vita. Allora, quando parlerai, confessa la tua vittoria. Tutti noi passiamo momenti difficili e delicati, ma non è per negare la Fede, bestemmiare o autodistruggersi. Quindi, non pronunciare parole di maledizione non abbassare la testa, poiché sulla di lei vi è la benedizione di Dio

Vescovo Julio Freitas
bispojulio.com