buona attrice ma pessima collaboratrice

“Da quando mi conosco per le persone sono sempre stata una persona triste. Da bambina ero debole, niente mi rendeva felice, ma davanti agli altri ero allegra, e ai loro occhi ero presumibilmente,una bambina considerata “normale” , ma dentro di me c’era un vuoto che mi consumava.

Ho capito la mia tristezza dal momento in cui andavo a scuola, dove ero geloso di tutti i bambini che avevano i genitori, perché non sono mai cresciuto con i miei, allora, per questo, mi sentivo diverso, fragili, bisognoso e per tutti questi ragioni sentivo la voglia di morire. Volevo sdraiarmi e non svegliarmi mai più, per non dover vivere tutte le mie frustrazioni un altro giorno.

Ogni giorno, per me, era una frustrazione crescente e così sono cresciuto, è la cosa più incredibile di tutto è che io ero già in Chiesa, conoscevano la Parola di Dio, frequentavo la scuolina, ma la Parola di Dio facevo effetto su di me solo nella Chiesa perché appena uscivo per la strada era come se tutto quello che mi avevano insegnato fosse stato dimenticato.

Sono diventata una zia della scuolina e insegnavo ai bambini la stessa cosa che un giorno appresi. Apparentemente, io ero un esempio da seguire, ma è qualcosa di superficiale, perché dentro di me continuava una “guerra interna”. Andare in chiesa era un modo per distrarmi, perché non pensavo ad altro, perché tutto quello che mi chiedevano era ben fatto e per questo credevo che riuscivo ad impressionare pastori, collaboratori, ecc.
Dopo due anni fui alzata come collaboratrice, e fu qui che il mio mondo è crollato … ho accettato perché non avevo il coraggio di dire che non volevo essere, dal momento che sapevo in fondo che la mia vita era un’illusione. D’altra parte, sapevo che se non accettavo di essere una collaboratrice la mia famiglia poteva pensare che non stavo bene, mi avrebbero giudicato e sarei stata visto di cattivo occhio da tutti, perché a quel tempo il sogno di ogni giovane era essere un collaboratore e sposarsi con un pastore.

E, così, mi sono lasciata trasportare dalla corrente stessa, ciò che dovevo fare bene agli occhi degli altri l’ho facevo, perché avevo un enorme bisogno che piacessi alla gente. Quindi, per fare questo, annullavo la mia volontà, fino al punto di non fare ciò che era giusto per piacere agli altri. Sapendo quello che sono oggi, dovevo prendere la decisione giusta, di non accettare di essere una collaboratrice sapendo che dentro di me non c’era la condizione di esserlo, avrei potuto evitare tanta sofferenza.

Ero una ragazza bugiarda, spesso sono arrivata a sentirmi invidioso dei miei colleghi per aver fidanzati, per uscire la notte, frequentando le discoteche, avere una vita senza regole: io volevo essere come loro. Nessuno poteva immaginare cosa stava realmente accadendo con me, perché fingevo molto bene, ero una brava attrice.

Così, sono passati anni, senza novità nella vita, stavo ogni volta peggio, voleva trovare i colpevoli per la mia situazione, ma io solo ero responsabile per non mi essere consegnata di fatto e di verità tra le braccia di Gesù.

Finché un giorno ho cercato di suicidarmi, perché era soffocata, mi sentivo stanca fisicamente con lo sforzo che facevo per fingere di essere felice. Con il tentativo di suicidio vidi che mi era stata data una seconda chance di vivere, perché non era rimasta nessuna segno. Dopo lo spavento, provai di dare me stessa a Gesù, cercai di essere una persona diversa, ma le cose del mondo mi affascinavano, avevano una forza enorme su di me e non riuscivo a essere forte nella chiesa … beh, un altro tentativo fallito, continuavo lo stesso anche quando mi mettevo l’uniforme: mi sentivo bella fuori, ricevevo molti complimenti, ma dentro il marciume si prendeva cura di tutto, era come se avevo due persone dentro di me, da un lato volevo essere una donna di Dio e dall’altra una donna nel mondo, e senza rendermene conto, questo marciume prendeva il possesso di me ogni giorno di più …

Scopri domani l’esito di questa storia notevole, che potrebbe appartenere a uno dei volti anonimi che si intersecano nella Chiesa.

Ci vediamo in Chiesa o fra le nuvole!

Per il tuo servo in Cristo

Vescovo Julio Freitas
www.bispojulio.com