Tornando al Passato – 49ª Parte

Chi non ha mai dovuto vivere un sacrificio per un sogno più grande?

La vita qui sulla terra è di costante sacrificio. Ciò che molti non capiscono è che il sacrificio che Dio ci chiede, è sempre quello che ci “disturba” e che ci fa sentire pesanti.

Se ami la tua vita più di Dio, puoi avere la certezza che questa diventerà più monotona. Soffrirai, ti porterà dolori, preoccupazioni, ecc.

Per questo, capisco perfettamente la parte del sacrificio, e il motivo per il quale, anno dopo anno, 2 volte all’anno, c’è il momento del sacrificio nella Chiesa Universale del Regno di Dio. Perché è necessario affinché ogni essere umano sviluppi e si perfezioni.

Il fatto di essere stata sincera e guardando per il bene di servire a Dio, ha fatto in modo che, per libera e spontanea volontà, sacrificassi. Anche se il mio essere non lo desiderava, non vedevo un’altra alternativa, perché il dolore era davvero insopportabile. Ma guardare all’obiettivo che avevo, mi ha fatto avere coraggio per pronunciare quelle parole a Dio.

E Dio ha visto! Ha visto che non avevo forze, e per questo ha creato una situazione in modo che davvero cadessi su me stessa, nel momento in cui guardai quel collaboratore pensando che avrei dovuto piangere per il popolo, invece di piangere per i miei problemi.

“Divertente!”, è che ogni volta che parlo con qualcuno di quel giorno, i miei occhi si riempiono di lacrime, nel ricordare quel determinato momento in cui avrei dovuto piangere per il popolo. È la parte che più mi fa male; è la parte che sempre mi commuove, ancora oggi.

È stato Dio che mi ha fatto capire, e lì sono caduta su me stessa.
Per la Sua misericordia, Lui ci sostiene quando non abbiamo forze, ma vogliamo obbedire e servirLo.

Sarò molto sincera, avevo già fatto sacrifici dando tutto quello che avevo, tutto l’aiuto di Julio … l’abbiamo dato tante volte. Ma nessuna volta mi ha lasciato il segno come in quel momento. Perché è stata la prima volta che ho dato la mia vita in quella busta. Dio mi ha insegnato anche questo: Cos’è il mio sacrificio.

Dio non vede i soldi.
Dio non vede la quantità.
Dio non vede il giorno.
Dio vede la sincerità.
Dio vede obbedienza.
Dio vede il desiderio ardente di servirLo.
Dio vede l’intimo.
Dio vede la vita.
Dio vede la consegna.
Dio vede la dipendenza.
Dio vede realmente il sacrificio.

Molti “sacrificano” ma non danno la vita.
Il sacrificio che è predicato tutti i giorni in chiesa… è la vita! Non è un giorno, un mese di lavoro o un anno. È tutta la vita.

Quando ero sull’Altare consegnando il mio sogno più grande, stavo letteralmente parlando a me stessa, di abbandonare quel sogno e sognare i sogni di Dio. Ma nella mia mente avrei vissuto con quel dolore per il resto della vita.

Guarda qui la vita!
Guarda qui il futuro!
Guarda qui il servire a Dio al di sopra di me!
Guarda qui, il mio intimo mettendo una regola sul mio volere per inclinarmi a quella di Dio.
Guarda qui la Sua dipendenza e non di un qualcosa per sostituire il “buco” del dolore della nostalgia.
Guarda qui la consegna dei sogni personali per sognare i sogni di Dio!
Guarda qui il fuoco dell’Altare, la chiamata nel servire sull’Altare sopra all’atrio!
Guarda qui, il dolore per le anime!

Quali soldi ho dato?
Che quantità è stata?
Cosa c’era al di sopra dei miei sogni personali?

In quel momento, era più del denaro che potevo dare.
A quel tempo il denaro non era la mia vita o la mia dipendenza.

Mi sono sempre chiesta, nel mio intimo, che cos’è che Dio voleva da me.
Ogni Fuoco Santo di Israele, o in qualsiasi altra, ho sempre indagato: “Qual è il mio sacrificio? Che cosa il Signore vuole che io consegni?”

È un onore quando sentiamo specificamente ciò che Lui ci chiede, perché ci fa sviluppare in tutto nella nostra vita.
Puoi notare una differenza di vita nella stessa Chiesa Universale, tra membri e membri, collaboratori e collaboratori, pastori e pastori.
Tutti siamo provati dalle attitudini o circostanze che viviamo e scegliamo.

Ci sono momenti nei quali siamo portati, in questa vita, al sacrificio: morte, separazione, malattia, relazioni, matrimoni, problemi famigliari, ecc. Alcuni imparano a sacrificare quei dolori a Dio e altri blasfemano.

Coloro che scelgono di sacrificare se stessi, la loro vita, questi hanno una vita diversa dagli altri. Si distinguono per Dio e sono benedetti in tutto ciò che fanno.
E coloro che li circondano passano a riconoscere questa benedizione di Dio nella loro vita.

La vita inizia a glorificare a Dio, perché esala Dio.

Puoi anche vedere che le testimonianza di coloro che sacrificano, la fede e la comunione è diversa. C’è grazia! C’è una fede viva! Esiste sintonia tra la persona e Dio.

Viviane Freitas
Conferenziere e scrittrice