La volontà dello Spirito di Dio

12° Giorno del Digiuno di Daniele

Nell’attenzione nel fare la volontà di Dio possiamo verificare il grado del rapporto tra il servo e il Signore. Far piacere a Dio è fare la Sua volontà in modo libero e spontaneo. Questo è il sentimento più sublime che guida la vita di chi è realmente servo dell’Altissimo.

È anche comprensibile vedere che la maggioranza delle persone è preoccupata con i propri affari e attenzioni, nel far piacere a sé stessa. È doloroso vedere, che inclusi in questa maggioranza, ci sono quelli che, nonostante la grande conoscenza della bibbia e gli anni in chiesa, non hanno il minimo sentimento di voler dar priorità alla volontà del Dio in cui dicono di credere.

Ma, come servire Qualcuno che non conosciamo? Come piacere o fare la volontà di uno sconosciuto?

Questo non è un problema per i nati e sigillati dallo Spirito Santo. Loro comprendono perfettamente il significato della volontà del Signore, perché, principalmente, sono guidati dallo Stesso Spirito del Signor Gesù. Sono servi, sono nati per servire, non per essere serviti. Conoscono la volontà del loro Signore. Se la fanno o meno, è un altro discorso. Ma, quando loro compiacciono il loro Signore, Lui fa diventare possibile la realizzazione dei loro sogni in modo naturale, senza ansie, stress o qualunque cosa simile. Anche perché la volontà di Dio non va mai contro il benessere dei Suoi figli. Come Padre, Lui sa ciò che è meglio o no per i suoi figli.

Molte volte, o quasi sempre, loro usano la fede per prendere in possesso dei beni anticipati. Quanto a questo, vi domando: quale capacità ha un bambino di amministrare 10 mila euro? A causa di questo, dobbiamo sì, usare la fede per conquiste materiali, ma soggettare sempre tale fede, rigorosamente alla volontà di Dio, affinché la benedizione non diventi una maledizione. Alla fine, com’è scritto: la benedizione anticipata è maledizione.

L’eredità acquistata in fretta all’inizio, alla fine non sarà benedetta. Proverbi 20.21