Io andrò da lui…

19º Giorno del Digiuno di Daniele

Il modo che reagiamo ai problemi dimostra la nostra condizione spirituale e anche quale è la nostra priorità.

Non sono le molte conquiste che ci liberano dalle afflizioni che verranno, ma sì il sapere in Chi stiamo credendo.

Quando c’è il battesimo con lo Spirito Santo, non rimane nessun dubbio.
Per questo, non sarà un problema, per più grande che sia, che comprometterà la nostra Salvezza.

Davide era un uomo di conquiste e abituato a vincere sempre.
Un giorno, suo figlio si ammalò gravemente, e lui cercò Dio per il bambino. Digiunò e passò la notte prostrato a terra, e anche così lei morì.

Quando lui lo seppe, si alzò, si lavò, si unse, ed entrò nella Casa del Signore e lo adorò; e dopo si alimentò. Questo modo di agire, causò spavento ai suoi servi, e Davide disse:

Egli rispose: «Quando il bambino era vivo ancora, digiunavo e piangevo, perché dicevo: “Chi sa che l’Eterno non abbia pietà di me e lasci vivere il bambino?”. Ma ora egli è morto. Perché dovrei digiunare? Posso forse farlo ritornare? Io andrò da lui, ma egli non ritornerà da me!». 2 Samuele 12:22,23

Il bambino era morto fisicamente, ma viva spiritualmente. Lei si trovava con Dio.

E Davide stava lasciando molto chiaro che quella situazione non avrebbe compromesso la sua Salvezza, perché anche lui, un giorno, starebbe con Dio.

Ho conosciuto una signora che aveva perso il marito, marito che anche se era morto fisicamente, forse non era morto spiritualmente. Ma la moglie, ancora viva, era morta spiritualmente a causa della perdita del marito. In altre parole, il marito era tutto per lei, era la sua priorità.

Il figlio di Davide era importante, ma non era più importante della sua Salvezza.

Una volta che la Salvezza sia più importante per te, niente, assolutamente niente, potrà comprometterla.